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Sciopero di quattro ore, e assemblea dei lavoratori, con la richiesta di attivare un tavolo di confronto con la proprietà rispetto agli esuberi annunciati. E’ andata in scena oggi (martedì 19 febbraio) anche a Calenzano (Firenze) la protesta dei dipendenti della Sirti, dopo l’annuncio dell’azienda di aprire un’imminente procedura di licenziamento collettivo per 883 persone a livello nazionale, su un totale di 3.692 addetti. Sirti, specializzata nel settore delle reti telefoniche e ponti radio, a Calenzano conta oltre 60 dipendenti. “Tra Toscana, Lazio, Sardegna e Abruzzo sono previsti 133 esuberi, ma non sappiamo i numeri regione per regione", ha spiegato Maurizio Garofano della Fiom Cgil: "I metodi e i modi con cui l’azienda prova a interfacciarsi con i lavoratori costituiscono un’anomalia. Hanno presentato i numeri tecnici senza fare riflessioni umane: i rapporti sono molto tesi. Inoltre non è stato presentato alcun piano di investimenti”. Per Francesco Diazzi della Fim Cisl "non si può pensare di far partire 833 esuberi senza prima aver fatto tutto il possibile per trovare una soluzione. L’aria che si respira è pesante: i numeri mostrati dall’azienda indicano che commesse e clienti non portano ricavi, ma non giustificano che siano i lavoratori a pagare con tutti questi esuberi. Si tratta di quasi un quarto dell’intera forza lavoro”. Diazzi ha rilevato che “è stato chiesto di attivare un tavolo al ministero. Di certo questa di oggi non sarà l’unica azione di protesta, andremo avanti con altre ore di sciopero”.