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Raggiunto l’accordo tra sindacati e Santander consumer bank (Scb), parte del gruppo bancario nato in Spagna e presente in tutta Europa, specializzato in Italia nel credito al consumo, per gestire le ricadute sul personale derivanti dalla riorganizzazione voluta dall’azienda, che prevede la chiusura di filiali sul territorio e una forte spinta verso la digitalizzazione.
Tra Scb, Fisac Cgil e Fabi l’intesa è stata firmata nella notte di domenica 5 novembre dopo circa 50 giorni di intensa trattativa: si prevede il ricorso al fondo di solidarietà del settore, insieme a un piano di 90 dimissioni volontarie incentivate (di cui una parte pre-pensionamenti, fino a un massimo di 60 mesi di anticipo) che ora passerà in assemblea al vaglio delle lavoratrici e dei lavoratori.
Il 12 settembre scorso Santander consumer bank aveva comunicato la chiusura di tutte le sue filiali sul territorio nazionale e i conseguenti esuberi. L’azienda, in quell’occasione, aveva anche consegnato un piano di ristrutturazione in cui veniva stimato in eccedenza circa il 14% della forza lavoro della banca, oltre alla riduzione di organico del personale sia delle unità locali sia della sede centrale.
La posizione dei sindacati
“Abbiamo promosso – spiega Cinzia Borgia, segretaria generale Fisac Cgil Piemonte – il ricorso al fondo di solidarietà per la riconversione e la riqualificazione professionale, che da sempre ha risolto i problemi del settore del credito al proprio interno, senza gravare sul bilancio dello Stato, permettendo l’esodo volontario dei dipendenti e respingendo al mittente il tentativo di procedere con licenziamenti indiscriminati”.
Borgia ha rimarcato di “essere contraria a dichiarare esuberi per far fronte al tema della digitalizzazione. Riteniamo che l’uso dell’intelligenza artificiale nelle imprese debba sostenere l’occupazione e non essere interpretata come uno strumento sostitutivo del lavoro”. Il ricorso al fondo di solidarietà è affiancato “da un piano di dimissioni volontarie incentivate che prevede l’erogazione modulare di un numero che arriva a valorizzarsi in 40 mensilità di incentivazione”.
Quanto alla riorganizzazione di Santander consumer bank, “la rete filiali della banca di credito al consumo viene di fatto sostituita da una rete di negozi finanziari che garantisce il presidio sul territorio, modificando però in maniera sostanziale i rapporti di lavoro sottostanti”. L’intesa permette, per coloro che intendano proseguire il proprio rapporto sotto forma di mandato agenziale, un accordo di valorizzazione pari a 24 mensilità di incentivo.
“Abbiamo affrontato con serietà e attenzione una trattativa da noi non condivisa per contenuti e metodi vista la situazione reddituale dell’azienda, che ha fatto registrare nel 2022 utili per 90 milioni di euro e chiuderà il prossimo esercizio con un utile presumibilmente attorno ai 60 milioni”, conclude Borgia: “Abbiamo raggiunto in questa fase l’accordo più tutelante per i dipendenti. Ora la parola passa all’assemblea dei lavoratori e delle lavoratrici di Santander”.