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Per la prima volta nella storia del marchio arrivano gli esuberi. Il gigante degli elettrodomestici Candy ha annunciato il taglio di 83 impiegati (su 900 complessivi) e 30 operai (su 270 addetti) nello stabilimento di Brugherio (Monza). Le 113 uscite saranno su base volontaria e sostenute da incentivi, il tavolo di confronto con i sindacati si aprirà a settembre.
Candy rappresenta l’11,6% del mercato ed è il secondo brand europeo nel suo segmento. “La parola d’ordine è esuberi”, commenta il segretario generale Fiom Cgil provinciale Pietro Occhiuto: “Le grandi multinazionali scricchiolano, i sindacati vengono chiamati solo quando si devono celebrare i funerali o le chiusure, mai quando si deve invece discutere di piani di rilancio. Tutto questo è inaccettabile”.
Dal 2019 la Candy è di proprietà della cinese Haier. “Il settore dell’elettrodomestico sta attraversando una forte contrazione del mercato, eppure negli ultimi anni il gruppo asiatico ha assunto 400 persone in ufficio”, continua Occhiuto: “Vogliamo capire in che direzione andrà l’azienda, la vertenza apre il problema delle prospettive. Vogliamo vederci chiaro, le continue sforbiciate al personale non suggeriscono certo una crescita”.
La Fiom Brianza esprime preoccupazione per la crisi che sta colpendo le aziende metalmeccaniche del territorio (come Peg Perego, Fimer, Flowserve, Sanvito e Somaschini). “Rischiamo di perdere interi settori di produzione nel silenzio totale del governo”, conclude Occhiuto: “Le segreterie nazionali di Fiom, Fim e Uilm stanno da tempo chiedendo al governo di aprire tavoli di confronto per la gestione delle crisi e per il rilancio dei vari settori industriali, senza però ricevere alcuna risposta. Nel frattempo avanzano chiusure e licenziamenti”.