I licenziamenti non si potranno evitare, ma saranno su base volontaria. Questo l’accordo raggiunto venerdì 11 ottobre tra sindacati (Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil) e Borsalino, storica azienda di cappelli in feltro (fu fondata nel 1857), per i 109 dipendenti dello stabilimento di Spinetta Marengo (Alessandria).

“La direzione aziendale ha presentato un piano che prevede una riduzione del personale, dovuto alla necessità di ottimizzare i costi”, spiegano i sindacati: “Le forti oscillazioni di mercato in termini di ordinativi e l’aumento dei costi delle materie prime, oltre al loro difficile reperimento, rendono il piano non più rinviabile”.

La conseguente necessità di “rivedere la filiera delle produzioni in un’ottica di riduzione dei costi ha visto l’avvio di una procedura di licenziamento collettivo, a partire dal 2 ottobre e fino al 28 febbraio 2025”.

Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil rilevano che “dopo un ampio confronto tra le parti e il percorso assembleare nello stabilimento, si è arrivati a un’intesa che prevederà l’eventuale uscita del personale con il solo criterio della non opposizione al licenziamento, quindi di volontari”.

I sindacati hanno ribadito all’azienda che sarà necessario “presentare un piano di rilancio atto a mantenere l’occupazione delle lavoratrici e dei lavoratori dello stabilimento di Spinetta Marengo. Tutto questo processo dovrà essere realizzato in condivisione con noi e i dipendenti tutti. Il cappello Borsalino lo si realizza con la capacità professionale e la manualità delle persone che in questi anni hanno reso grande il marchio”.