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Arriva un epilogo amaro per 931 lavoratrici e lavoratori. Sono gli ex Lsu e appalti storici, esclusi dal processo di internalizzazione dei servizi di pulizia e ausiliariato nelle scuole italiane. La procedura di licenziamento collettivo avviata dalle imprese del settore si è conclusa con la sottoscrizione di un verbale di mancato accordo, al termine dell’ultimo incontro in fase amministrativa, convocato in terza seduta dal ministero del Lavoro, in attesa che il dicastero dell’Istruzione emanasse il nuovo bando sull’assunzione diretta del personale dando così seguito alle previsioni della legge di bilancio.
Viene disatteso anche il richiesto provvedimento di proroga della durata della cigs per cessazione di attività, non inserito nella Manovra, che avrebbe consentito di prolungare le tempistiche e di individuare soluzioni alternative ai licenziamenti, quantomeno per le situazioni più complesse.
Così i sindacati di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltrasporti:: "La mancata proroga della cigs toglie ogni speranza a una vasta platea di lavoratori e lavoratrici esclusi dal processo di stabilizzazione" e "il mancato accordo rappresenta un atto negativo e un momento di forte amarezza tra chi in questi anni ha perseguito soluzioni di continuità occupazionale che non escludessero nessuno".
Le sigle sindacali "ribadiscono con forza la loro intenzione di non arrendersi, richiedendo, come prima cosa, che il terzo bando assunzionale venga pubblicato e che si anticipi l’immissione in ruolo, assumendo gli aventi diritto prima del 1° settembre 2023, data prevista dal decreto milleproroghe".
L’attenzione dei sindacati resta alta sul destino delle lavoratrici e dei lavoratori che, in seguito alla disponibilità di alcune aziende, saranno ricollocati in altri appalti e per i quali sarà attivato il confronto a livello territoriale.
"Numerosi anni di impegno del sindacato di categoria e confederale, della politica più responsabile e, per certi versi, delle stesse imprese - concludono - sono serviti a trovare una soluzione positiva all’interno delle scuole per oltre 14mila lavoratori e lavoratrici, un'importante operazione di reinternalizzazione, senza precedenti per numeri e miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro per le persone coinvolte, ma resta forte la delusione per alcune centinaia di persone, sicuramente le più deboli, ancora una volta escluse e senza una soluzione occupazionale".