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Ha perso la vita a largo di Pesaro, pochi giorni dopo essere stato assunto per lavorare su peschereccio. È accaduto a un marinaio tunisino di soli ventisei anni, colpito mentre era a bordo da un’attrezzatura dell'imbarcazione che si è sganciata improvvisamente.
“Nel 2013, quasi dieci anni fa, avevamo promosso una petizione per fare applicare il Testo unico per la sicurezza sul lavoro anche agli addetti del settore pesca - denuncia Antonio Pucillo della Flai Cgil nazionale - visto che il Dlgs 81\2008 prevedeva un decreto attuativo specifico che però veniva rinviato di anno in anno. La pesca è, infatti, un mondo molto pericoloso, dove c’è scarsa prevenzione, i controlli latitano e la cultura della sicurezza fa fatica ad essere assunta come priorità. Anche in questo settore un’adeguata formazione degli addetti è l’unica strada da percorrere per arginare infortuni, spesso gravi e talvolta mortali”.
Sono state avviate le indagini per chiarire la dinamica della tragedia ma per il sindacalista “Lo stillicidio di omicidi bianchi impone al governo di farsi carico con sempre maggior attenzione della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro”.