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È stato trovato all'interno della cabina della gru, situata sul fondale delle acque circostanti la piattaforma a gas ‘Barbara F’, il corpo dell'operaio che risultava disperso dopo l'incidente verificatosi questa mattina al largo di Ancona. Ne dà notizia l'Eni, esprimendo “grande dolore” e “profondo cordoglio alla famiglia del collega”. Ci sono anche altri due operatori rimasti feriti, immediatamente trasportati presso l'ospedale di Ancona. L'azienda conferma che il primo è già stato considerato fuori pericolo e il secondo sta tuttora ricevendo le opportune cure mediche. “Eni ha immediatamente avviato le verifiche per fare luce sulla dinamica dell'accaduto e sta prestando la massima collaborazione alla Guardia Costiera, alla Capitaneria di porto e ai Vigili del fuoco, supportandoli nel lavoro per la messa in sicurezza dell'area”, conclude la nota.
“Esprimiamo profondo cordoglio ai familiari dell’operaio di 63 anni morto nell'incidente di oggi sulla piattaforma petrolifera 'Barbara F.' al largo di Ancona, e siamo vicini agli operai rimasti feriti. Siamo addolorati, ma anche profondamente indignati: non possiamo assistere a queste tragedie, si individuino ora le responsabilità di quanto accaduto”. Così, in una nota, la segretaria confederale della Cgil Rossana Dettori. Per la dirigente sindacale “occorre una strategia nazionale e interdisciplinare contro gli infortuni. Al Governo chiediamo di applicare interamente la normativa vigente su sicurezza e la salute, e agli Enti preposti di intensificare i controlli affinché drammi come quelli di oggi non si ripetano”.
L'incidente è accaduto questa mattina (5 marzo) alle ore 7.45 a circa 60 chilometri al largo di Ancona, in acque internazionali. Secondo la prima ricostruzione, durante le operazioni di trasbordo di un bombolone di azoto si è verificato il cedimento strutturale delle infrastrutture su cui era installata la gru di sollevamento. Tale cedimento ha comportato la caduta in mare della gru e della relativa cabina di comando, all'interno della quale stava lavorando l'uomo trovato poi senza vita.
Nella sua rovinosa caduta, la gru ha urtato l'imbarcazione di appoggio, ormeggiata alle strutture della piattaforma, sulla quale doveva essere posizionato la bombola di azoto. Sono così rimasti feriti due addetti della società Bambini di Ravenna (G.G., 53 anni, e C.C., 48 anni), trasportati d'urgenza presso l'ospedale Torrette di Ancona con l'elicottero dell'Eni sul quale erano stati preventivamente imbarcati i medici del 118.
Sul posto sono giunte immediatamente le motovedette della Guardia costiera, partite dal porto di Ancona, e una squadra di sommozzatori dei Vigili del fuoco, coordinati dalla sala operativa della Guardia costiera di Ancona. Le operazioni di ricerca hanno impegnato anche un elicottero HH139 dell'Aeronautica militare, appartenente all'83° Gruppo Csar (Combat search and rescue) del 15° Stormo di Cervia, che ha operato congiuntamente a una motovedetta della Capitaneria di porto di Ancona.
“Siamo addolorati per l’incidente, avvenuto questa mattina, sulla piattaforma di produzione Eni ‘Barbara F’ a largo delle coste di Ancona. A dirlo in una nota è Claudio Bettoni, segretario nazionale della Filctem Cgil. “Verrà presto il tempo delle spiegazioni – ha concluso il sindacalista – che dovranno chiarire le responsabilità per questa terribile tragedia. Noi saremo vigili e attenti, la sicurezza dei lavoratori ci riguarda in prima persona e su questo tema non si può arretrare”.
"È un incidente grave le cui cause dovranno essere accertate con la massima celerità definendo le relative responsabilità: in tal senso, esprimiamo la massima fiducia nei confronti della magistratura che si sta occupando del caso. Questo nuovo sacrificio umano si va a sommare alle 1.133 vittime sui luoghi di lavoro del anno 2018": questo il commento di Cgil e Filctem Ancona, Cisl e Femca Marche, Uil e Uiltec Marche.
"Troppo spesso vediamo, al di là dello specifico caso, che i temi della sicurezza sono tanto ricordati quanto poco oggetto di applicazione. Chiediamo, dunque, con forza che venga garantita la sicurezza in tutti i luoghi di lavoro, per quanto particolari e difficili possano essere: anche in quelli più impervi come quello accaduto oggi, in mare aperto", conclude il comunicato.
Filctem, Femca e Ultec chiedono un incontro urgente all'Eni
"Le dinamiche sono ancora in via di accertamento, ma le prime informazioni che arrivano dalla piattaforma parlano di un incidente che è stato provocato dalla rottura della base di una gru sulla piattaforma con la caduta in mare del braccio della stessa e relativa cabina. Sono ancora in corso le operazioni di recupero da parte delle squadre di emergenza". È quanto si legge in una lettera di Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil, inviata ai vertici dell'Eni.
"Questo è un incidente molto grave - scrivono i sindacati -, le cui cause devono essere accertate con celerità vista la gravità e particolarità dell’incidente stesso. Chiediamo con urgenza un incontro ad Eni al fine di poter comprendere e verificare tempestivamente l’esatta dinamica dell’accaduto e le relative responsabilità. Le segreterie nazionali Filctem, Femca e Uiltec - infine - esprimono il proprio cordoglio ai parenti della vittima e vicinanza ai feriti".
(aggiornamento ore 19.15)