PHOTO
È stata presentata oggi, alle strutture territoriali e regionali di Filctem Cgil, Femca Cisl, Uiltec Uil riunitasi in video conferenza, l'ipotesi di piattaforma per il rinnovo del contratto del settore energia e petrolio (oltre 37.000 i lavoratori interessati), scaduto il 31 dicembre scorso. La parola ora alle assemblee dei lavoratori per consentire l'avvio, il prima possibile, delle trattative con Confindustria Energia, l'associazione imprenditoriale di riferimento.
La richiesta di aumento salariale dei sindacati per il triennio 1° gennaio 2022 - 31 dicembre 2024 farà riferimento all’accordo interconfederale, siglato il 9 marzo 2018 e del successivo accordo del 26 luglio 2018, che prevede la conferma dei due livelli di contrattazione, quello nazionale (Tem e Tec).
“Occorrerà valorizzare quanto maggiormente possibile gli apporti forniti dai lavoratori nello sviluppo produttivo, tecnologico e digitale dell’impresa. Le evoluzioni strutturali che avranno i settori rappresentati dal ccnl Energia e petrolio sono e saranno fortemente influenzate dai cambiamenti già in atto per perseguire gli obiettivi di transizione energetica ed ecologica”. Così è scritto nella piattaforma sottoscritta da Filctem, Femca e Uiltec.
Per questo, in considerazione del mantenimento del potere d’acquisto del salario e dell’andamento di settore, si richiede un aumento complessivo di 195 euro sul livello 4.3. A garanzia, tale cifra potrà adeguarsi sulla base della previsione inflattiva riferita al triennio 2022-24 in base al documento Istat di giugno.
Sul versante del welfare l'obiettivo strategico è di costruire un percorso per l'unificazione dei fondi di previdenza complementare presenti nella categoria, e di prevedere l'iscrizione automatica di tutti i lavoratori neoassunti e di tutti coloro che alla sottoscrizione del contratto non avessero precedentemente aderito, con il meccanismo del silenzio assenso.
Per quanto riguarda le pari opportunità e le politiche di genere è necessario attivare la commissione politiche del Lavoro dell’Osservatorio nazionale di Settore e promuovere la creazione di analoghi osservatori nelle aziende per analizzare la situazione del lavoro femminile, per monitorare la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, per esaminare i percorsi formativi e gli avanzamenti di carriera, nonché per la verifica periodica sul divario retributivo di genere. Per le lavoratrici vittime di violenza e inserite nei percorsi di protezione è necessario individuare ulteriori misure aggiuntive rispetto a quanto previsto dai dettati normativi.
Sul tema dei diritti sindacali, sarà necessario individuare soluzioni che garantiscano anche agli smartworkers il mantenimento del rapporto con i propri rappresentanti e la possibilità d'interagire con gli stessi. Per quanto riguarda gli appalti si pone l'esigenza di superare il criterio del 'massimo ribasso', definendo congiuntamente elementi che permettano il conferimento nel riconoscimento della qualità fornita, delle condizioni di massima sicurezza, e nel rispetto delle norme a carattere retributivo, contributive di legge rivolte ai lavoratori impiegati. Sarà altresì necessaria la definizione di norme che consentano di rendere obbligatoria l’applicazione dei contenuti del ccnl energia e petrolio, anche se in modalità transitoria, a tutti i lavoratori coinvolti nelle attività affidate a terzi.
La formazione sarà l’elemento strategico necessario ad accompagnare in maniera condivisa il processo della transizione energetica. A tal proposito, la formazione delle competenze, dei nuovi mestieri e la loro certificazione dovrà essere continua e condivisa ed è per questo che si chiede la costituzione del libretto formativo. Sul delicato tema della salute e sicurezza, i sindacati chiedono l’istituzione della figura del delegato di sito per la sicurezza, che coordinerà il rapporto con gli Rls delle aziende terze (in appalto). Per quanto riguarda il Mercato del lavoro, nella piattaforma è presente la richiesta di assunzione attraverso l’apprendistato (tempo indeterminato) in modo che si superino le forme di lavoro precario. Il modello di relazioni industriali, attraverso il rafforzamento della bilateralità, dovrà essere anticipativo e partecipativo tale da governare il cambio di modello di sviluppo e dell’organizzazione del lavoro.