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Il 35% della popolazione dell’Emilia Romagna teme l’aumento insostenibile del costo della vita. Per il 29% la paura principale è perdere il lavoro, il 21% teme le catastrofe ambientali. L’11% indica come prima paura la guerra con rischio di escalation. È quanto emerso dall’incontro “Emilia Romagna una Regione in bilico tra prospettive e nuovi problemi”, tenuto a Bologna. Nel corso dell’evento sono stati illustrati i risultati del sondaggio a cura dell’Osservatorio Futura e Fondazione Di Vittorio, sulle condizioni di vita e lavoro dei cittadini e delle cittadini emiliano-romagnole.
Il sondaggio
Il campione – i rispondenti al questionario – è costituito da 978 persone ed è stratificato, cioè suddiviso in modo tale da rappresentare nel modo più preciso possibile l'universo di riferimento, ossia la popolazione residente in Emilia Romagna di età superiore ai 18. I 978 rispondenti sono estratti in maniera casuale da un panel, ossia da un insieme più ampio di persone, rappresentative della popolazione, di cui si detengono i nominativi e il contatto. Il panel è costituito da oltre 150.000 individui.
Difficile comprare casa col salario
Tante le domande e risposte che delineano l’affresco di una regione. Inevitabile quella sugli stipendi. Secondo te con i salari attuali è possibile prendere in affitto una casa dignitosa e adeguata alle proprie esigenze personali e familiari? Per il 38% degli intervistati è difficilissimo, per il 33% la casa si può comprare senza particolari problemi, il resto del campione non sa. sempre sulla prima abitazione, per il 63% non è possibile acquistare casa senza l'aiuto della famiglia, cioè affidandosi solo al proprio lavoro. Solo per il 37% si può comprare appoggiandosi solo a retribuzione o mutuo.
Sanità, liste d’attesa e pochi medici
L’indagine si chiede poi quali siano gli aspetti maggiormente critici nella sanità emiliano-romagnola. Ecco la risposte: al primo posto troviamo le liste d'attesa troppo lunghe (41%), il numero esiguo di medici e infermieri in servizio (31%), i tempi lunghi nei pronto soccorso (29%), a seguire gli scarsi investimenti dello Stato (21%).
Il sindacato è ancora utile
Il ruolo del sindacato è utile e può aiutare a risolvere i problemi, secondo la maggioranza del campione. La domanda che è stata posta era la seguente: "Pensi che il sindacato sia ancora utile ed efficace per difendere i diritti e migliorare le condizioni di vita dei lavoratori e delle lavoratrici e dei pensionati e delle pensionate?”. In sede di risposta, il 41% lo ritiene abbastanza utile, il 19% molto utile, una minoranza pensa che il sindacato abbia una scarsa influenza (24%).
Per la Cgil Emilia Romagna, inoltre, l’incontro è stato l’occasione per chiamare al confronto i candidati alla presidenza della Regione, Michele de Pascale e Federico Serra, sulle condizioni di vita e di lavoro. Da parte loro, Serra e De Pascale hanno risposto ai temi messi sul tavolo dalla Cgil, ponendo al centro proprio le priorità indicate dal sondaggio.