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L'Emilia-Romagna è la seconda regione in Italia per numero di contagi. Nelle ultime 24 ore sono stati 8.014 i nuovi casi e 17 le vittime. Un aumento dei numeri che, come sta accadendo in tutto il Paese, ha segnato la fine del 2021 e l’inizio del 2022, anche per la comparsa della variante Omicron, al 20% secondo gli ultimi dati del territorio. Di fronte a questa tendenza, "è sempre più importante sostenere e rafforzare le attività straordinarie di prevenzione, tracciamento e vaccinazione oltre che di cura per chi presenta sintomi gravi - si legge in un appello congiunto firmato dalla Regione, nella persona dell’assessore alle Politiche per la salute Raffaele Donini, insieme a Luigi Giove, segretario generale Cgil Emilia-Romagna, Filippo Pieri, segretario regionale Cisl Emilia-Romagna, Giuliano Zignani, segretario generale Uil Emilia-Romagna -. Compiti che negli ultimi due anni sono stati affrontati soprattutto grazie al grande sacrificio di chi lavora in sanità e con impegni di spesa straordinari da parte della Regione Emilia-Romagna.
Ecco perché è fondamentale che, a fronte dell’incremento del fondo sanitario nazionale previsto dalla legge di bilancio 2022, il Governo preveda la copertura delle spese straordinarie necessarie ad affrontare il covid che saranno sostenute dalle Regioni fino alla fine dell’emergenza".
“Questa situazione - continua l'appello - è insostenibile per il nostro sistema sanitario regionale e per quello di altre regioni. Non vogliamo che il mancato finanziamento si scarichi sui cittadini o su lavoratrici e lavoratori della sanità a cui in questi anni è già stato chiesto un impegno pesantissimo che va valorizzato in modo stabile. Non siamo disponibili a rinunciare a un modello di sanità fondato sulla centralità del ruolo pubblico, la presenza capillare sul territorio, la quantità e qualità del servizio.
“In questi due anni abbiamo compreso che la salute pubblica è premessa all'esercizio di altri diritti costituzionali - proseguono l’assessore e i segretari di Cgil, Cisl e Uil -: il diritto al lavoro, il diritto allo studio, il diritto alla socialità, solo per fare alcuni esempi. Per queste ragioni facciamo appello al Ministro della Salute, al Governo, al Parlamento affinché vengano stanziate le risorse necessarie ad affrontare una emergenza ben lungi dall'essere risolta.
“È necessario mettere le regioni nella condizione di poter svolgere fino in fondo il proprio ruolo anche attraverso il sostegno e la valorizzazione delle relazioni sindacali - concludono-. Riteniamo infine che sarebbe importante che su questo obiettivo sì manifesti la più ampia convergenza tra istituzioni, associazione di rappresentanza, forze politiche”.