Avete presente quell’idea di stato striminzito dove il perimetro pubblico si riduce sempre più e l’idea di beni collettivi che rispondono a diritti di cittadinanza impressi nella Costituzione diventa marginale? Avete presente quel tentativo strisciante ma costante di privatizzare tutto il privatizzabile? Ebbene a leggere i dati sui lavoratori e le lavoratrici pubblici di Bari c’è da essere preoccupati perché sembra davvero quel modello di stato minimale che si sta affermando nel capoluogo pugliese.

Numeri e riflessioni sono stati proposti in una iniziativa organizzata dalla Fp di Bari nell’Auditorium della Cittadella della Cultura a Bari dove si è parlato dello stato di salute dei servizi pubblici nel territorio e di quale potrà essere il futuro dei servizi pubblici nell’Area Metropolitana di Bari, al dibattito ha partecipato anche la segretaria generale nazionale di categoria Serena Sorrentino.

L’allarme

I numeri parlano da soli e descrivono una strategia precisa: 1433 addetti in meno rispetto al 2022 nel comparto pubblico. A soffrire maggiormente di carenza di organico sono i comparti centrali dello Stato, ovvero Ministeri, Agenzie Fiscali ed Enti Pubblici Non Economici. “In particolare – ha affermato la segretaria generale della Fp di Bari Ileana Remini - Enti strategici per il benessere collettivo e la vita dei cittadini sono ridotti all’osso in termini di personale e di garanzia del servizio erogato”. Ma guarda un po’, proprio quei settori che in passato hanno fatto grande lo stato sociale del nostro Paese e che sono i più esposti alla falcidia di dipendenti perché rispondono ad un modello di società lontana dai principi neo liberisti.

Chi paga pegno

Ricordate il crollo di quella palazzina sotto le cui macerie era rimasta sepolta una donna? Ebbene grazie al lavoro di decide di dipendenti pubblici, a cominciare dai vigili de fuoco e non solo, sono stati impegnati per salvare una sola vita. Eppure proprio i vigili del fuoco registrano un sotto organico di circa 100 dipendenti rispetto ad altri comandi di area metropolitana assimilabili per popolazione, mancano sicuramente all’appello 50 capi squadra, indispensabili per il funzionamento di ogni singolo turno costringendo chi c’è a turni massacranti. Un allarme che puntualmente lanciamo ogni anno all’approssimarsi della stagione estiva ma che resta inascoltato.

Legalità e giustizia

Come garantire legalità e come esercitare giustizia se gli uomini e le donne che dovrebbero occuparsene sono sempre meno? Qualche esempio: servizi legati alla giustizia minorile, l’esecuzione penale esterna, si tengono in piedi solo grazie a poche decine di assistenti sociali ed educatrici mentre il Tribunale funziona grazie anche ai lavoratori e lavoratrici precari assunti con i fondi del Pnrr per dare vita all’Ufficio del processo che, per altro, ha consentito di cominciare a smaltire gli arretrati, ma cosa succederà di loro visto che i contratti stanno per scadere?

Sanità

Si sperava e si pensava che il Covid avesse lasciato qualche insegnamento a cominciare da quello che prevenzione e cura senza i professionisti della salute non è possibile realizzarli. Ma anche in questo caso i numeri sono impietosi: se subito dopo la pandemia si è registrato un piccolo incremento di personale, oggi si contano ben 400 addetti in meno.

Servono assunzioni

“Senza un piano straordinario delle assunzioni, un investimento vero sulle professionalità della pubblica amministrazione, ha ribadito il segretario generale Cgil Bari Domenico Ficco, altrimenti non ci sarà nessun futuro per i servizi pubblici e i diritti costituzionali dei cittadini e delle cittadine svaniranno. Si parla spesso del valore del lavoro pubblico solo a margine di una tragedia - dalla pandemia alle emergenze improvvise come il crollo della palazzina a Bari - ma mai si riconosce il valore e l’importanza di una leva strategica per lo sviluppo del paese e per la garanzia dell’universalità dei diritti”.

Una iniziativa densa di partecipanti e di interventi, tra gli altri Vito Leccese, sindaco di Bari; Luigi Fruscio, direttore generale Asl Bari; Ileana Remini, segretaria generale Fp Bari; Alfonso Pappalardo, presidente Tribunale Bari; Giulio Cristiano, direttore Inps Bari; Domenico Ficco, segretario generale Cgil Bari; Serena Sorrentino, Segretaria Generale Fp Cgil nazionale