PHOTO
“Seguilasagoma” è il claim con il quale parte la campagna della Fillea Cgil Sicilia contro l’emergenza caldo nei cantieri nel settore delle costruzioni. La campagna di sensibilizzazione toccherà tutte le grandi città siciliane. Oggi, 17 luglio, fa tappa a Ragusa, dalle ore 9,30 di questa mattina nell’area del Foro Boario.
Sarà la sagoma del presidente della Regione, Renato Schifani, ad accompagnare sul filo dell’ironia questi appuntamenti che avranno, al centro, la sicurezza e la salute dei lavoratori. “L’emergenza caldo – si legge nel comunicato sindacale che presenta l’iniziativa – non è un evento straordinario, ma una condizione usuale nella stagione estiva e in particolare in Sicilia. Siamo di fronte a una condizione drammatica e pericolosa, quella che espone a gravi rischi, anche mortali, gli operai edili che lavorano alle alte temperature.
Salvatore Tavolino, segretario generale della Fillea Cgil di Ragusa, ha spiegato che la campagna intende informare e denunciare rispetto al tema dell’emergenza caldo con un tocco di sana ironia. Partirà infatti lo Schifani Tropical Tour e farà tappa in tutte le provincie siciliane. Alla sagoma verranno rivolte delle domande che hanno a che fare con le temperature bollenti di questi mesi.
“Sarebbe necessaria – commenta Tavolino – un’ordinanza regionale e un segnale di sensibilità dalla Regione per risolvere e facilitare tanti interrogativi aperti. Ma non ci sono risposte e il presidente Schifani ‘dimentica’ spesso il tema della sicurezza e quindi degli infortuni e delle malattie professionali”.
Il 19 luglio sit-in di Cgil e Uil Sicilia sotto palazzo d’Orleans
Venerdì 19 luglio si terrà a partire dalle 9.30 un sit-in organizzato da Cgil e Uil Sicilia davanti alla Presidenza della Regione, per protestare contro la mancata adozione di provvedimenti a tutela di lavoratrici e lavoratori in questo periodo di grande caldo. Contro lo stress termico è in gestazione da settimane un protocollo per vietare in condizioni climatiche particolati, superati i 35 gradi, le attività dei lavoratori più esposti dalle 12 alle 16. Nei primi di maggio sembrava in dirittura di arrivo, col consenso del governo regionale, di Inps, Inail e di alcune associazioni datoriali, ma la misura si è poi arenata. “La Regione – dice una nota di Cgil e Uil – non ha neppure provveduto, come hanno fatto altre regioni, a emanare un’ordinanza”. Dunque la protesta venerdì sotto palazzo D’Orleans, contro “un atteggiamento indisponente del governo lesivo degli interessi e della salute dei lavoratori”.
Mannino, Cgil Sicilia: “Sullo stress termico Regione ipocrita e inadempiente”
“Sullo stress termico il governo Schifani sta mostrando una ipocrisia senza confini. Aderisce formalmente alle richieste di misure a tutela dei lavoratori e delle lavoratrici ma nei fatti è inadempiente. Solo chiacchiere e niente di concreto. La Cgil non parteciperà più ad alcun confronto su salute e sicurezza se prima non ci saranno atti concreti. E se nelle prossime ore non verrà emanata un’apposita ordinanza regionale andremo alla mobilitazione”. La denuncia arriva dal segretario generale della Cgil Sicilia Alfio Mannino. Un protocollo per limitare i rischi connessi alle alte temperature, soprattutto per chi lavora all’aperto o comunque non ha possibilità di trovare ristoro, è in gestazione da mesi. La sua stesura fu concordata l’11 aprile in un incontro a palazzo d’Orleans. Il 3 maggio si è svolto un vertice all’assessorato al lavoro conclusosi con un nulla di fatto per l’assenza delle associazioni datoriali e il governo promise un altro incontro nel giro di qualche giorno.
“Stiamo ancora aspettando”, afferma Mannino. “A questo punto chiediamo al presidente della regione un’ordinanza, come hanno fatto le altre regioni, che vieti, superati i 35 gradi, il lavoro nella fascia tra le 12 e le 16, cioè durante le ore più calde, per lavoratori impegnati ad esempio nell’edilizia e in agricoltura e in tutte quelle altre attività svolte senza possibilità di riparo agli eventi atmosferici”. L’Inps peraltro con apposita circolare assicura la copertura della cassa integrazione per la sospensione di attività legata al caldo. Il segretario della Cgil sottolinea che “la situazione è esplosiva e non serve una blanda solidarietà in occasione di manifestazioni o fatti di cronaca ma azioni concrete, che continueremo a rivendicare anche con nuove iniziative di lotta”.