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Un importante risultato per i lavoratori di Elica, l'azienda che produce cappe aspiranti nello stabilimento a Cerreto D'Esi, nelle Marche, e che aveva annunciato la chiusura e la delocalizzazione in Polonia.
In occasione dell’incontro tenutosi oggi, in videoconferenza, organizzato dal Mise e con la presenza dell’azienda, delle organizzazioni sindacali nazionali e territoriali e degli enti locali, l’azienda ha ribadito e confermato la sospensione del piano annunciato lo scorso 31 marzo che prevedeva 400 licenziamenti.
"Lo riteniamo un primo risultato positivo, ottenuto grazie alle lotte delle lavoratrici e dei lavoratori di Elica, che consente di proseguire il lavoro svolto finora nel tavolo tecnico tra azienda e sindacati territoriali e il confronto per discutere in modo concreto e costruire insieme un nuovo piano industriale". Lo hanno dichiarato al termine dell'incontro Barbara Tibaldi, segretaria nazionale Fiom e responsabile del settore elettrodomestico, e Pierpaolo Pullini della Fiom Ancona.
"Per quanto riguarda la prosecuzione del tavolo - proseguono i sindacalisti della Fiom - quindi per noi resta fondamentale continuare a perseguire i due obiettivi che sono stati condivisi, nelle fasi finali dell’incontro e dopo nostra ripetuta sollecitazione, anche dall’azienda: salvaguardare il futuro dell’azienda e l’occupazione, ritirando il precedente piano, e non solo i suoi effetti, e proseguire un confronto costruttivo per un piano industriale che garantisca la piena occupazione, mantenendo il ruolo d’eccellenza che un’azienda come Elica ha acquisito negli anni".
La Fiom ritiene "un lavoro di questo tipo di estrema importanza soprattutto al fine di tutelare una storica azienda italiana nel settore dell’elettrodomestico, una delle ultime ormai scampate al ratto delle multinazionali che negli ultimi anni hanno acquisito competenze, stabilimenti e professionalità senza garantire sviluppo e produzione, anzi - come sta accadendo con la Whirlpool - decidendo di chiudere stabilimenti per puro profitto".
"Lavorare insieme per la salvaguardia del futuro di Elica - precisano Tibaldi e Pullini - significa quindi tutelare il futuro industriale di un’azienda italiana, del territorio in cui opera e di tutte le lavoratrici e lavoratori che hanno contribuito in modo fondamentale a farne un’eccellenza nel settore. Siamo disponibili a discutere su tutti gli strumenti che saranno necessari per portare avanti un progetto di un piano industriale condiviso ma solo a condizione che non vi sia nessun licenziamento, condizione che riteniamo vincolante anche per un impegno pubblico", concludono.