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Salta il tavolo sui sabati lavorativi all'Electrolux di Susegana. Quindi, per cercare di recuperare la mancata produzione, la multinazionale dovrà continuare a contare sulla disponibilità di operai volontari da cercare settimana dopo settimana.
L’azienda, infatti, ha fretta di recuperare terreno dopo il lock down, e ha chiesto uno sforzo alle maestranze. Il budget di frigo da realizzare per il 2020 era di poco meno di 800 mila unità, con l’emergenza sanitaria è invece crollato di circa 100 mila pezzi: 693 mila. Ora bisognerà produrre di più. Per questo Electrolux ha proposto ai lavoratori 16 sabati lavorativi fino a fine anno, con due turni da 8 ore. I delegati sindacali hanno risposto che sono troppi e vorrebbero dimezzarli.
La multinazionale, nella trattativa, ha preteso l’obbligatorietà per pianificare il recupero della produzione. La richiesta dei sindacati, invece, è assumere nuovi operai. Anche perché si sono manifestati decisi segnali del ritorno dei consumi di elettrodomestici, per cui da Stoccolma è arrivata l'indicazione di aumentare i volumi. A Susegana c'è chi ritiene che si possa addirittura superare gli 800 mila frigo prodotti, e secondo Fiom, Fim e Uilm questo risultato varrebbe bene qualche assunto a tempo indeterminato oltre ai 110 terministi già programmati.
L'azienda è disponibile ad assumere a tempo pieno nuove figure professionali, tra fine agosto e le prime due settimane di settembre, da adibire però alla progettazione e alle attività tecnologicamente più avanzate. Non saranno operai generici, insomma. I manager della multinazionale, nell'incontro con gli rsu e i rappresentanti di Fiom, Fim e Uilm del 19 agosto, hanno confermato il turn over dei 50 collaboratori in scadenza la prossima settimana, che verranno rimpiazzati da lavoratori ingaggiati per un trimestre. Hanno pure assicurato che dai primi di settembre assumeranno altri 60 terministi per portare il secondo turno sulla linea 1, dove oggi si lavorano solo 8 ore al giorno. Ma hanno detto no al prolungamento del contratto in scadenza e alla trasformazione di una quota di terministi in contratti a tempo indeterminato. Così la trattativa sui sabati di lavoro s’è arenata bruscamente, in attesa di un prossimo incontro che non è stato ancora programmato. Altrimenti se ne riparlerà in occasione dell'incontro di gruppo, a Mestre, il prossimo 10 settembre.