Lo scorso 21 settembre il Tribunale di Treviso ha pubblicato la sentenza che rigetta il ricorso proposto da Electrolux, contro una operaia dello stabilimento di Susegana, in cui l'azienda chiedeva di accertare la legittimità di una sanzione inflitta dal capo squadra ad una lavoratrice che, a dire della azienda, aveva tenuto dei ritmi di lavoro troppo lenti in catena di montaggio.
La sentenze accoglie integralmente le tesi difensive della lavoratrice, assistita dagli avvocati Marta Barbara Gasperini e Alessandro Capuzzo del Foro di Padova e Giacomo Summa del Foro di Roma. Lo stesso pool che ha difeso con successo Augustin Breda, Rsu Fiom reintegrato dal giudice del lavoro di Pordenone che ora è in attesa il 17 ottobre di nuovo giudizio dopo il ricorso avverso al primo giudizio di Electrolux.
In particolare il giudice di Treviso ha ritenuto che la lavoratrice non meritava alcuna sanzione, chiarendo che il comportamento (non riuscire a stare al tempo/ritmo della linea) non doveva essere sanzionato, considerata la notevole complessità e quantità di operazioni che l'addetta doveva svolgere su quella postazione in quel momento. Altre motivazioni: il fatto che il lavoro dovesse essere svolto in coppia e quindi coordinandosi con la collega, il fatto che dovesse operare su pezzi in movimento e quindi in tempi molto ridotti. Electrolux è stata conclusivamente condannata anche a pagare le spese legali degli avvocati dell'operaia.