Sottoscritto mercoledì 19 febbraio con Electrolux un nuovo accordo per il ricorso al contratto di solidarietà a Porcia (Pordenone) per dieci mesi a partire dal 10 marzo. A Forlì e a Solaro (Milano) si prevede invece di utilizzare i contratti di solidarietà più avanti, con un impegno a riaggiornarsi a settembre per una verifica sulla necessità. Infine a Cerreto d’Esi (Ancona) il contratto di solidarietà è già partito dal mese di gennaio 2025, mentre non è previsto per Susegana (Treviso).

“L’intesa – spiegano Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm Uil – è stata resa necessaria dal fatto che i contratti di solidarietà in precedenza definiti per gli stabilimenti italiani non sono stati attivati nei tempi previsti, grazie a un aumento improvviso dei volumi produttivi determinato anche da una politica di prezzi messa in campo dalla multinazionale”.

Le tre sigle rilevano che “il budget attuale dei volumi di Electrolux per il 2025 è difatti leggermente in crescita rispetto a quello iniziale e ciò ha fatto slittare un po’ in avanti l’utilizzo della solidarietà. La situazione di mercato degli elettrodomestici in Europa resta tuttavia sostanzialmente stazionaria”.

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Electrolux ha anche illustrato la situazione delle uscite nel settore impiegatizio, dove si sono avute 55 uscite incentivate e 66 ricollocazioni (su 153 esuberi complessivi). “Tuttavia – aggiungono i sindacati – la diminuzione complessiva degli organici impiegatizi è stata superiore, ossia 129 persone, per cui confidiamo che le ulteriori 17 postazioni ancora vacanti possano essere ricoperte tramite la ricollocazione professionale; c’è la disponibilità aziendale a fare un esame specifico in sede aziendale. Per gli operai ci sono state finora 54 uscite su 283 esuberi complessivi”.

A margine dei lavori la delegazione sindacale ha richiesto alla multinazionale svedese di avere nel prossimo incontro il dettaglio dello stato di avanzamento degli investimenti sui processi e sui nuovi prodotti.