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“Rimettere al centro la salute e la sicurezza e garantire massimi livelli di tutela”: è questo il messaggio che arriva dai sindacati delle costruzioni Feneal, Filca e Fillea per la Giornata Mondiale sulla Salute e Sicurezza sul Lavoro, che si svolge oggi 28 aprile, istituita nel 2003 dall’Organizzazione Internazionale del Lavoro (Ilo). “Come ogni anno, vogliamo ricordare tutte le vittime di questa strage silenziosa e dare sostegno ai familiari”, dichiarano le segreterie nazionali dei tre sindacati. “Un dramma che colpisce duramente il settore delle costruzioni e per il quale continuiamo a chiedere interventi concreti e immediati, investimenti in formazione e prevenzione, più controlli e rafforzamento di sanzioni e pene per le imprese che non rispettano le norme”. I dati Inail registrano per il 2019 un bilancio pesante, con 641.638 denunce di infortunio,1089 casi mortali ed un significativo aumento delle malattie professionali (+2,9% rispetto al 2018). Come sempre, le costruzioni pagano un prezzo altissimo, come ricordano i sindacati “118 le vittime - soprattutto per caduta dall’alto - nel nostro settore, che si riconferma tra i più colpiti”.
Secondo l’Inail i dati generali nei primi mesi del 2020 scendono, e non poteva essere altrimenti, visto il blocco delle attività produttive: tra gennaio e marzo 130.905 sono state le denunce totali di infortunio e 166 i morti ma già sappiamo che il Covid-19 sta compiendo anche una strage sul lavoro, con oltre 180 vittime tra gli operatori sanitari e tante altre vittime tra il personale che in questi mesi ha svolto attività essenziali “a tutti loro va il nostro pensiero e la nostra gratitudine - affermano i sindacati - a medici, infermieri, operatori sanitari, farmacisti, operai, impiegati, cassieri, forze dell'ordine, autotrasportatori, sindacalisti, giornalisti, personale delle Forze dell’Ordine che hanno continuato con spirito di sacrificio e abnegazione a svolgere il proprio lavoro per assicurare i servizi fondamentali alla cittadinanza”.
Nonostante le attività del settore delle costruzioni siano di fatto ferme da marzo, si registrano in questi primi mesi del 2020 una quindicina di vittime, l’ultima lo scorso 17 aprile in un cantiere notturno nel tratto reggiano dell’autostrada A1, dove un giovane di 32 anni è stato falcidiato da un Suv. Per Feneal Filca Fillea l’attenzione sul tema deve essere massima, "ancora di più in questa fase delicata di ripresa delle attività. Mai più tagli alle risorse, ai controlli e ai risarcimenti, come invece è stato fatto nell’ultimo anno in cui mezzo miliardo è stato sottratto proprio alla prevenzione. In questo momento di particolare fragilità - proseguono - vanno ancora più garantite condizioni di sicurezza perché le attività possano riprendere gradualmente ed il Paese possa pian piano ricominciare a rialzarsi. Per noi la salute dei lavoratori viene prima di tutto, e la riapertura dei cantieri potrà avvenire solo se verranno rispettati i protocolli sottoscritti con il Mit e con le associazioni imprenditoriali, aggiornati ed integrati dall’ultimo testo sottoscritto il 24 aprile con le ministre De Micheli e Catalfo”.