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È stata una lunga trattativa, interrotta dalla pandemia che ne ha anche modificato le priorità, facendo virare il confronto, per un anno almeno, sulla definizione di un accordo sul lavoro agile, la ridefinizione dei buoni pasto e i protocolli Covid. Ma non solo, nel frattempo l’azienda ha continuato la sua trasformazione, trovandosi alla fine della trattativa con tutto il management praticamente cambiato. Per noi quindi è un elemento non secondario l’aver confermato l’impianto delle relazioni industriali che è riuscito negli anni precedenti a gestire in maniera non traumatica e condivisa i diversi passaggi che l’azienda ha attraversato, superando una crisi finanziaria che oggi vede invece l'impresa tornare a fare utili. Lo dichiara in una nota Valentina Orazzini, coordinatrice nazionale del gruppo per la Fiom Cgil nazionale.
In questo contesto, spiega, "abbiamo siglato un’ipotesi di accordo che garantisce per tutti e tutte gli aumenti in paga base programmati per giugno dal Ccnl senza assorbimenti e che conferma la distinzione tra il salario negoziato e quello discrezionale. Un impianto complessivo che tiene tutto dentro, con la conferma di indennità e maggiorazioni per lavoratori reperibili e turnisti".
Importante innovazione è quella legata alla genitorialità: per un’azienda che intende essere più attrattiva verso le giovani e i giovani vengono infatti introdotti ulteriori tre mesi di congedo parentale retribuiti all’80%, vengono innalzati i giorni di congedo di paternità obbligatori, aumentati i giorni di congedo per malattia bambino e riconosciuto il diritto di ugual trattamento al cosiddetto “genitore affettivo”, quest’ultimo un riconoscimento importante che dà, almeno per quanto in potere alla contrattazione collettiva, pieni diritti di cittadinanza a tutte le lavoratrici e a tutti i lavoratori.
"Passi in avanti - inoltre - sono stati fatti anche sul fronte della partecipazione e dell’informativa, con il potenziamento del lavoro congiunto sulla formazione, riconosciuta come chiave per lo sviluppo delle persone e delle competenze. Molto importante anche la parte sulle pari opportunità che vede l’annualizzazione dei dati sullo spaccato di genere nelle varie sedi e l’impegno a un lavoro comune per favorire pari opportunità tra uomini e donne, potenziare l’occupazione femminile e avviare un confronto sull’incisività e la valorizzazione delle diversità".
Rimane aperta la discussione sul premio di risultato con l’impegno delle parti a concluderla entro la fine di febbraio, facendola precedere da un incontro con l’amministratore delegato che informerà il tavolo, così come previsto dal Ccnl, sull’andamento industriale e finanziario dell’impresa. "La nostra richiesta è di un premio di 1.500 euro e in questo mese e mezzo ci sarà la discussione su montante e criteri - continua la sindacalista -. Non è un fatto scontato intanto aver messo al sicuro tutto il resto dell’impianto del contratto integrativo e aver introdotto da subito 700 euro in flexible benefits, per tutte e tutti indipendentemente da livello di inquadramento o tipo di contratto, a sostegno delle lavoratrici e dei lavoratori impattati dall’inflazione".
Adesso la parola passerà alle assemblee dove, come d’abitudine e così come sancito nel contratto stesso, saranno le lavoratrici e i lavoratori a esprimere il giudizio finale per validare l’ipotesi di accordo raggiunta.