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L'associazione nazionale "Tiro a Segno" licenzia per due volte lo stesso lavoratore e viene di nuovo condannata ad assumerlo. A riferirlo in una nota è la Slc Cgil di Palermo che sottolinea come il Tribunale del Lavoro, con ordinanza n. 5247/2019, abbia accolto il ricorso contro il licenziamentopresentato da Guglielmo Canino, dipendente del Poligono di tiro del capoluogo siciliano, nonché Rsa della Slc Cgil, dichiarandolo nullo e ordinando la reintegra del lavoratore al posto di lavoro.
"E' la seconda condanna per l'azienda - scrive la Slc Cgil - Il lavoratore, assistito dall'avvocato della Cgil Pietro Vizzini, era stato infatti già reintegrato al lavoro nel marzo 2018, con la sentenza della Corte di Appello che, confermando il verdetto del primo grado, aveva giudicato nullo il licenziamento disposto nel febbraio 2016, riconoscendone la natura ritorsiva e discriminatoria. L’azienda, dopo le due sentenze di condanna, il 23 aprile di un anno fa ha intimato a Canino di nuovo l'interruzione del rapporto di lavoro".
“Il giudice del Lavoro di Palermo – dichiara l'avvocato Vizzini – ha considerato nuovamente nullo il secondo licenziamento del nostro assistito che, dopo essere stato reintegrato per sole due ore, è stato licenziato per la seconda volta dall'associazione. E’ stata accolta la nostra tesi sulla natura ritorsiva anche di questo secondo licenziamento, che riportava le identiche motivazioni del precedente”.
“Il lavoratore, nostro iscritto – dichiara il segretario generale Slc Cgil di Palermo Maurizio Rosso – aveva denunciato l’installazione illegittima di una telecamera, in violazione dell’articolo 4 della legge 300/70. La Cgil è da sempre in prima linea nella tutela del lavoro e della sua dignità”. Il Tribunale, oltre all’immediata reintegra del lavoratore, ha condannato l’azienda al pagamento di un’indennità economica e al versamento dei contributi previdenziali e assistenziali dovuti.