Domenica 30 giugno ci sarà l'intitolazione di due 'vie dei diritti' nel quartiere Bonagia, a Palermo, a Giuseppe Casarrubea e a Vincenzo Lo Jacono, dirigenti sindacali uccisi il 22 giugno 1947 nella strage di Partinico. Alle 10 verrà intitolata a Giuseppe Casarrubea la via del Volpino; a seguire la seconda, intitolazione di via dello Spinone e Giuseppe Lo Jacono. Alle due cerimonie interverranno il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, il segretario generale Cgil Palermo, Enzo Campo, l'amministrazione comunale di Partinico e i familiari dei due dirigenti della Cgil uccisi 72 anni fa.
Il 22 giugno del 1947 a Partinico avvenne la strage, nella quale morirono Giuseppe Casarrubea e Vincenzo Lo Iacono. In quello stesso giorno, ci furono gli assalti alle Camere del lavoro di Borgetto, Carini, Cinisi, Monreale, San Giuseppe Jato, ad opera della banda Giuliano. A Partinico accadde il fatto più grave: i due dirigenti sindacali furono colpiti a morte durante l'assalto alla Cdl del paese. Casarrubea morì sul colpo. Lo Jacono, ferito gravemente con trenta colpi di arma da fuoco, morì dopo sei giorni, in ospedale. Erano seduti davanti alla porta della Camera del lavoro, che era anche la sede del Pci. Le camionette dei banditi passarono lanciando bombe a mano e sparando colpi di mitra. Inoltre, nella strage furono feriti Leonardo Addamo e Salvatore Patti. Quella strage costituisce una 'coda' della strage di Portella della Ginestra. Sul luogo della strage venne trovato un volantino firmato dal bandito Giuliano, che invitava i siciliani a lottare 'contro la canea dei rossi'.
“Con la strage alla Cdl di Partinico, gli assalti alle altre Cdl del Palermitano e l'uccisione di tanti nostri dirigenti sindacali è proseguito il tentativo di fermare la costruzione della democrazia e di bloccare con il terrore il movimento dei contadini, che in Sicilia lottava per il lavoro e i diritti – dichiara Campo –. La strage di Partinico è stata la prosecuzione della strage di Portella della Ginestra. I due espisodi avvennero a distanza di un mese e mezzo. Ogni anno a Partinico siamo vicini ai familiari delle vittime, per ricordare la nostra appartenenza e l'identità del mondo del lavoro, che ha pagato un prezzo di sangue altissimo”.
“Quella sera a Partinico vi fu una terribile strage – aggiunge Dino Paternostro, responsabile dipartimento legalità della Cgil Palermo –, dove per un caso furono uccise solo due persone: Casarrubea e Lo Iacono. È la dimostrazione di come Giuliano e la sua banda, i mafiosi e le destre reazionarie volessero a tutti i costi ricacciare indietro il movimento dei lavoratori, che rivendicava diritti e libertà. Abbiamo vinto noi, ha vinto la civiltà e il progresso. Casarrubea e Lo Iacono, anche domenica prossima, con l’intitolazione a loro nome di due strade nella città di Palermo, verranno ricordati come espressione di civiltà, diritti e progresso”.