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Flc Cgil, Cisl scuola, Uil scuola e Snals di Mantova esprimono un “netto dissenso” per la decisione di adottare il doppio turno nelle scuole superiori, assunta la scorsa settimana dal tavolo tecnico coordinato dalla Prefettura della città lombarda. Un disaccordo che vedrà lunedì 30 agosto una manifestazione di protesta, con appuntamento alle ore 10.30 nella centrale piazza Sordello.
“Il doppio turno per le sole scuole di Mantova non risolve alcuno dei problemi che tenta di affrontare, in particolare, per la salvaguardia della salute, ma peggiora decisamente la qualità della didattica”, spiegano i sindacati, rilevando che nelle scuole superiori “gli ingressi differenziati hanno arrecato disagio alle famiglie, costrette a riorganizzare il timing giornaliero e sostenendo inevitabili costi, senza che ciò favorisse l’effettiva ripresa della qualità dell’attività didattica”. Il doppio turno, inoltre, ha visto “un aumento della dispersione scolastica e degli insuccessi, e una riduzione generale del rendimento scolastico”.
Entrando nel merito della decisione adottata dal tavolo tecnico, Flc Cgil, Cisl scuola, Uil scuola e Snals giudicano “incomprensibile e ingiustificabile l’impossibilità di reperire mezzi di trasporto aggiuntivi, allo scopo di aumentare la frequenza dei vettori di trasporto in modo da poter scongiurare il ricorso al doppio turno per le scuole della città”.
I sindacati evidenziano di aver più volte chiesto spiegazioni al sistema dei trasporti mantovani “rispetto all’incapacità di reperire mezzi e personale che potessero garantire un efficace servizio scolastico. Infatti, secondo quanto stimato nei mesi scorsi dalla stessa Apam, servirebbero 20 pullman e 20 autisti aggiuntivi per dare una risposta adeguata all’utenza. È possibile che dopo due anni dall’inizio dell’emergenza pandemica, l’Agenzia del trasporto pubblico locale non abbia trovato risorse adeguate per scongiurare un esito nei trasporti che scarichi solo sugli studenti e le famiglie il peso delle mancate decisioni che potevano e dovevano essere adottate con tempi distesi?”.
Le quattro sigle rilevano che la recente legge 106/2021, conversione del decreto “Sostegni- bis”, consentirebbe “la possibilità da parte di Apam di erogare servizi aggiuntivi di trasporto pubblico locale ricorrendo a operatori economici esercenti il servizio di trasporto mediante apposite convenzioni oppure imponendo obblighi di servizio”. Per i sindacati, dunque, è evidente come sia “mancata la volontà politica e organizzativa di pensare e di adottare soluzioni diverse”.