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Attacco alla contrattazione: ci risiamo. Con un decreto il ministero dell'Istruzione introduce una sorta di premio "ad personam" per i docenti che garantiscono continuità didattica per cinque anni (cioè, che non presentano domanda di mobilità, assegnazione provvisoria o accettino supplenze) e che da almeno cinque anni insegnano in istituzioni scolastiche che presentano condizioni socio-economiche più disagiate, maggiore dispersione o il rischio di spopolamento.
Il testo era stato illustrato nell’incontro con i sindacati del 28 settembre scorso dove la Flc Cgil aveva una "netta contrarietà ad un sistema di 'indennizzazione ad personam' introdotto per legge che, nei fatti, sottrae materie e risorse alla trattativa per il rinnovo del Ccnl attualmente in svolgimento".
I contenuti del decreto
Il decreto destina 30 milioni di euro a partire dal 2022 a chi rientra nelle due situazioni sopra descritte. La ripartizione avviene per il 70% sul primo criterio e per il 30% sul secondo; se sussistono entrambe le condizioni la valorizzazione economica sarà maggiore.
Per la Flc "la valorizzazione del personale in termini economici attiene al contratto; la continuità didattica è materia che si regola nel Ccni mobilità, unica sede in grado di individuare criteri equilibrati e di garanzia nell’interesse di docenti e alunni/e".
In ogni caso si vuole garantire in pieno il diritto allo studio degli alunni, in particolare di quelli con disabilità, le strade da percorrere sono altre, "a partire da una effettiva stabilizzazione dei posti di sostegno, dalla piena copertura degli stessi con personale specializzato e da un programma di superamento del precariato con attenzione proprio alle scuole più a rischio, sulle quali non ha alcun senso differenziare chi decide di permanere perché residente in provincia o fuori".
Queste erogazioni estemporanee, continua la Flc, "ci vedono contrari senza appello" e costituiscono "un’invasione di campo nella trattativa disponendo su materie afferenti alla contrattazione con conseguente assegnazione di salario accessorio per legge".
E da qui in poi, conclude la nota, "la nostra azione sarà ancora più determinata perché siamo certi di interpretare il pensiero e le aspettative dei lavoratori e delle lavoratrici che rappresentiamo".