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“Se c’è un problema di credibilità della politica in questo Paese, con conseguente di disaffezione e mancata partecipazione dei cittadini, si deve anche a provvedimenti assurdi come la deroga del tetto alle retribuzioni oltre i 240mila euro annui dei manager pubblici e vertici di polizia ed esercito, pur rispettando il lavoro importante che svolgono”. È il commento del segretario generale della Cgil Puglia, Pino Gesmundo, che sottolinea “come la beffa sia doppia se si considera che la norma è stata introdotta in Commissione Bilancio del Senato durante la discussione del Decreto Aiuti bis, che uno immagina incentrato sul sostegno a lavoratori e pensionati che a causa di bassi salari, inflazione e aumento delle utenze energetiche hanno visto i propri redditi erosi.
Si aiutano invece i redditi oltre i 240mila euro e ci si dimentica di un mondo del lavoro in sofferenza e di famiglie che davvero rischiano di non arrivare a fine mese e mettere assieme pranzo e cena. Soprattutto al Sud e quindi anche nella nostra regione, dove i pensionati vivono con 700 euro medi di pensione e quasi un terzo dei poveri è in questa condizione pur lavorando. Per rimediare a una brutta pagina che vede una politica distante dalla vita reale delle persone che si candida a rappresentare, si cancelli quell’emendamento per provare a recuperare rapporto di fiducia con gli elettori, ai quali chiediamo di esercitare il proprio diritto di voto perché fondamentale esercizio di democrazia”.