Nonostante si sia appena aggiudicata una gara della presidenza del Consiglio per un valore di 400 mila euro, l’agenzia di stampa Dire ha confermato il licenziamento di 7 lavoratori e lavoratrici.

“Diversi sono stati gli incontri svolti dalle organizzazioni sindacali e l’azienda durante i quali molte sono state le proposte sindacali per evitare i licenziamenti. Nell’incontro svoltosi in Regione Lazio – si legge in una nota di Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil di Roma e del Lazio – quest’ultima ha proposto all’azienda l’utilizzo dell’ammortizzatore sociale ancora a disposizione insieme alla possibilità di uscite volontarie”.
Non solo: “Nei giorni scorsi – aggiungono le organizzazioni sindacali – abbiamo scritto al sottosegretario on. Barachini sollecitandone un intervento. Lo stesso sottosegretario ha invitato l’azienda a riprendere corrette relazioni sindacali e a trovare soluzioni alternative ai licenziamenti”.

Tuttavia nonostante le proposte avanzate e l’intervento delle istituzioni, “la Dire ha confermato con arroganza e a sfregio di tutte le parti coinvolte di procedere a licenziamenti senza nei fatti avanzare soluzioni alternative concrete”, attaccano i sindacati.
Le organizzazioni dei lavoratori fanno notare come “l’agenzia Dire si è vista da poco aggiudicare uno dei lotti dei servizi a carattere specialistici della presidenza del Consiglio dei ministri per un importo di circa 400 mila euro. E proprio il fatto di essere percettore di finanziamenti pubblici rende ancor più il comportamento della Dire inaccettabile.”
"La contemporaneità tra l’aggiudicazione della gara dellapPresidenza del Consiglio e i licenziamenti è un fattore su cui bisogna riflettere – evidenziano a Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil di Roma e del Lazio – Soldi pubblici per finanziare licenziamenti”.
“Ora la parola passerà in mano alla via giudiziaria, con le impugnative dl licenziamento dei lavoratori coinvolti. Continueremo a sollecitare le istituzioni perché tale comportamento della Dire non rimanga impunito”, concludono.