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“Chiediamo un piano industriale serio a garanzia della continuità e della tenuta occupazionale del sito di San Salvo”. A dirlo sono Fiom Cgil, Fim Cisl e Fismic commentando l’incontro di giovedì 18 aprile al ministero delle Imprese sulla vertenza Denso di San Salvo (Chieti), cui hanno partecipato sindacati nazionali e territoriali, Rsu, Regione Abruzzo, Confindustria, Anfia e dirigenti del ministero. Il Mimit ha già previsto un nuovo incontro da tenersi entro la metà di luglio.
“L'azienda – spiegano i sindacati – ha illustrato tramite slide un piano industriale poco dettagliato, che riteniamo del tutto insufficiente, dove vengono evidenziati esuberi e dissaturazione che nei prossimi tre anni ridurrebbe l’organico dagli attuali 834 a 635 lavoratori. Inoltre, non sono stati precisati investimenti orientati alla diversificazione delle produzioni e solo verbalmente è stata confermata la volontà della casa madre giapponese di proseguire l’attività a San Salvo, unitamente alla disponibilità di utilizzare lo strumento dell’iso-pensione”.
Fiom Cgil, Fim Cisl e Fismic rilevano che “nei prossimi giorni l’azienda si dovrà attivare per la prosecuzione dell’ammortizzatore sociale utile alla gestione dello scarico lavorativo: dovrà essere utilizzato in modo più equo, tale da impattare il meno possibile sui lavoratori, per questo nel confronto a livello territoriale si approfondirà l’articolazione dell’utilizzo e la programmazione dello stesso”.
I sindacati così concludono: “Riteniamo che l’ammortizzatore sociale debba essere a sostegno di un rilancio del sito produttivo di San Salvo, oltre i necessari investimenti dell’azienda, necessiterà tutto il sostegno dalla Regione, dal governo e di un monitoraggio costante del ministero. Esprimiamo dunque un giudizio negativo sulle dichiarazioni dell’azienda e chiediamo un piano industriale serio”.