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“Ci opporremo con tutte le iniziative possibili alla sciagurata decisione di chiudere i due stabilimenti di Brindisi e ridimensionare quelli di Somma Vesuviana e Paolisi (Benevento)”. Questa la posizione di Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm Uil, in conclusione dell’incontro con la società Dema che si è tenuto mercoledì 25 gennaio al ministero delle Imprese.
“È intollerabile che, dopo anni di gestione fallimentare operata da manager nominati dal fondo d'investimenti, il prezzo venga pagato dai lavoratori, nonostante l’utilizzo di finanziamenti pubblici”, proseguono i sindacati: “È inaccettabile che in aree del Sud Italia, già fortemente impattate da crisi industriali e sociali, si possano perdere 300 posti di lavoro su 600 attualmente interessati dalla vertenza”.
Fiom, Fim e Uilm richiamano “al senso di responsabilità Mediobanca-Bybrook, che controlla il gruppo aeronautico, rivedendo la decisione assunta”. E invitano le Regioni Puglia e Campania a intervenire, congiuntamente al ministero, sull’investitore, affinché “si riprenda il confronto al tavolo ministeriale con le organizzazioni sindacali e le istituzioni su un piano di rilancio e sviluppo, anche in ragione di uno scenario di mercato in ripresa e delle potenzialità industriale di Dema”.
Le tre sigle così concludono: “Il nostro sistema-Paese non può permettersi di perdere un ulteriore patrimonio industriale, una manifattura di eccellenza ad alto contenuto tecnologico”.