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Chiusa la ristrutturazione del debito, ma del piano industriale della Dema ancora non si conoscono le linee guida. Questa la posizione della Fiom Cgil, espressa dopo l'incontro al ministero dello Sviluppo economico sulla situazione dell’impresa aerospaziale. “L'azienda – dichiara Claudio Gonzato, coordinatore nazionale del gruppo – ha comunicato l'accoglimento dell'omologa presso il tribunale di Nola rispetto alla rateizzazione del debito e la ricapitalizzazione e il rifinanziamento da parte del Fondo di investimento, annunciando l'approvazione del bilancio 2020 entro il mese di maggio. L'azienda ha anche affermato che, a valle del bilancio, inizierà l'iter per l'approvazione da parte di Invitalia dei finanziamenti legati al piano industriale, a oggi non noto”.
A mancare, infatti, è proprio “il piano industriale, in uno scenario di crisi strutturale del settore nel quale opera l'azienda, piano che per la Fiom deve contenere soluzioni a medio-lungo termine non traumatiche a livello occupazionale e industriale, facendo rientrare i lavoratori attualmente fuori dal perimetro del gruppo Dema, presenti a Somma Vesuviana e a Brindisi”. La Fiom rileva anche che “la discussione non può avvenire fuori dal tavolo aperto dal ministero, evitando contrapposizioni territoriali che vadano nella direzione di dividere territori e lavoratori”.
Claudio Gonzato ha anche espresso ai rappresentanti del governo e di Invitalia “la necessità di conoscere preventivamente l'entità degli investimenti e di individuare ammortizzatori sociali straordinari indispensabili per discutere del piano industriale. Attualmente l'utilizzo degli ammortizzatori straordinari negli stabilimenti raggiunge il 50% della forza lavoro e non sono previsti incrementi di volumi produttivi che possano far diminuire questa percentuale”. Numeri e prospettive che “ci fanno dire – conclude il coordinatore nazionale Fiom – che a oggi le certezze su un rilancio industriale sono tutte ancora da approfondire e da valutare nella loro sostenibilità”.