La Cgil Campania si prepara alla due giorni di mobilitazione indetta da pensionati, lavoratrici e lavoratori del settore multiservizi che tra il 31 maggio e il 1° giugno saranno in piazza a Roma. In 1.500 si muoveranno da tutte le province campane con bus organizzati per unirsi alle manifestazioni unitarie promosse dalle categorie di Cgil, Cisl e Uil. Venerdì 31 maggio, Filcams, Fisascat e Uiltucs saranno in piazza Bocca della Verità per chiedere il rinnovo del contratto nazionale dei settori pulizie e servizi integrati multiservizi, scaduto ormai da 72 mesi.
In Campania sono oltre 3mila le lavoratrici e i lavoratori regolarmente inquadrati ad essere interessati dal rinnovo del contratto. A questi si aggiunge una sacca numerosa di lavoratrici e lavoratori in nero, che nessuno vede e pochi considerano, che permettono tutti i giorni di utilizzare ospedali, scuole, tribunali, uffici, banche, poste, caserme, perchè svolgendo servizi essenziali permettono la fruizione di tali attività.
"Lavoratrici e lavoratori che hanno pagato pesantemente la crisi di questi ultimi dieci anni - scrive il sindacato -, con riduzioni dei contratti individuali di lavoro e l’angoscia di veder messo in discussione il proprio posto di lavoro ad ogni cambio di appalto o modifica di legge sugli appalti, come sta accadendo con il decreto “sblocca cantieri”, che ripristina il massimo ribasso per l’aggiudicazione e allarga il ricorso al subappalto senza indicazione dei subappaltatori".
Sabato 1° giugno, in piazza San Giovanni a Roma, saranno invece gli iscritti di Spi Cgil, Fnp Cisl e Uil Pensionati, a manifestare contro il taglio alle rivalutazioni delle pensioni che in Campania, soltanto tra gli oltre 62mila iscritti Spi Cgil, riguarderà una platea 11mila persone mentre sono 20mila i pensionati campani sotto la soglia dei 1500 euro lordi mensili che pure dovranno restituire qualcosa all’Inps.
"Nulla è stato previsto inoltre sul fronte delle tasse - inoltre -, che i pensionati pagano in misura maggiore rispetto ai lavoratori dipendenti, e tanto meno sulla sanità, sull'assistenza e sulla non autosufficienza, che sono temi di straordinaria rilevanza per la vita delle persone anziane e delle loro famiglie e che necessiterebbero quindi di interventi e di risorse".