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È di questi giorni la notizia dell'avviso di conclusione indagini legato a illeciti penali e sfruttamento dei lavoratori negli appalti di consegna e facchinaggio di Mondo Convenienza, nel magazzino di Calderara di Reno, provincia di Bologna. "Per diversi anni, e almeno a decorrere dal 2016, - si legge in un comunicato della categoria provinciale che rappresenta i lavoratori della logistica - la Filt Cgil di Bologna ha combattuto al fianco degli oltre cento lavoratori in appalto che svolgevano le attività di consegna e montaggio dei mobili di Mondo Convenienza, per denunciare e cercare di far regolarizzare le condizioni di lavoro assolutamente illegali in cui queste persone si trovavano a operare. Condizioni perpetuate impunemente dalle società cooperative appaltatrici collegate alla società committente: turni di 14 ore al giorno per sette giorni a settimana, mancato pagamento dello straordinario, utilizzo fraudolento del contratto di apprendistato, furgoni non a norma utilizzati quotidianamente, sospensioni illegittime a carattere discriminatorio sui lavoratori sindacalizzati, infortuni causati dalle negligenze in materia di sicurezza da parte del datore di lavoro.
La protesta si allargò poi a livello nazionale coinvolgendo diverse piattaforme del centro nord (Verona, Brescia, Milano, Civitavecchia, Rimini) mettendo in luce un sistematico utilizzo da parte di Mondo Convenienza di cooperative spurie in appalto che non applicano i Contratti Nazionali, evadono Inps e fisco attraverso l'indennità di Trasferta nelle buste paga, e reiterano comportamenti discriminatori nei confronti dei lavoratori sindacalizzati.
Nel 2018 poi - prosegue la nota - a Bologna, anche a seguito delle battaglie e proteste sindacali, la società appaltatrice operante nell'appalto di Calderara di Reno venne cambiata, così da avere mano libera a licenziare i lavoratori sindacalizzati e applicare un diverso Contratto Nazionale (settore delle pulizie), per ridurre ulteriormente le retribuzioni. Lo stesso schema venne poi utilizzato purtroppo in altre piattaforme, con l'obiettivo di ridurre i diritti e licenziare i lavoratori “scomodi”.
Dopo molti scioperi, incontri in Prefettura e denunce con cause legali per licenziamenti illegittimi, differenze retributive e malattie professionali (alcune delle quali concluse positivamente con sentenze del Tribunale di Bologna, l'ultima datata 15/03/2022 che riconosce il danno biologico causato a un lavoratore), emergono profili di responsabilità penale in quella filiera secondo le indagini della Procura di Bologna. Oggi, tutti i lavoratori che all'epoca protestarono per questi illeciti sono stati licenziati uno alla volta con l'utilizzo dei cambi di appalto e dei regolamenti interni delle cooperative spurie utilizzate all'epoca. Come Filt Cgil chiediamo giustizia per quei lavoratori e ci costituiremo parte civile nel processo affinché casi come quello di Mondo Convenienza non si ripetano".