Per contrastare il fenomeno del caporalato e lo sfruttamento in agricoltura, parte a Mango nel Cuneese un progetto sperimentale di assunzione diretta dei lavoratori per la vendemmia, invece di ricorrere a cooperative o imprese di intermediazione. Il progetto è promosso dal sindaco di Mango, Damiano Ferrero, che è anche produttore vinicolo, insieme ad altri due imprenditori della zona. “Sono orgoglioso di partecipare come azienda di famiglia a questo modello – spiega Ferrero – perché ci credo fortemente, il futuro va in questa direzione, dobbiamo creare una rete per un lavoro onesto, trasparente e per un abitare dignitoso”.

Per il segretario generale della Cgil Piemonte, Giorgio Airaudo “c’è bisogno di una legge regionale. Per adesso solo la provincia di Asti, oltre a quella di Cuneo, ha dato avvio ai tavoli per realizzare il modello Saluzzo in tutto il Piemonte. Chiediamo che le altre province vengano coinvolte perché il Piemonte ha bisogno del lavoro migrante nella stagionalità dei suoi prodotti agricoli, prodotti di eccellenza, fino alle grandi firme del vino piemontese”.

“Quindi occorre il supporto di una legge regionale – prosegue – e abbiamo bisogno che questo modello si estenda a tutti. Per fare questo la Cgil Piemonte realizzerà, nei prossimi mesi in Langa, un’assemblea sociale con ambientalisti, associazioni e produttori perché noi pensiamo che il modo migliore per garantire la qualità del prodotto sia garantire la qualità del lavoro con buoni diritti e buoni salari”.

Secondo il segretario della Cgil Cuneo, Piertomaso Bergesio “c’è la necessità che venga finalmente esplicitato il fabbisogno di manodopera di cui ha bisogno questa terra, che venga stabilita una modalità di accoglienza di questi lavoratori, realizzare accoglienze pubbliche e rendere efficace l’incrocio tra la domanda e l’offerta di lavoro”.