“Grande preoccupazione e piena solidarietà alle persone e ai lavoratori direttamente coinvolti, ritenendo gravissimo che, alla mobilità lungo strade ed autostrade, pubbliche e private del paese, non siano assicurate sempre condizioni di assoluta sicurezza, indipendentemente dal soggetto incaricato della gestione”. È quanto affermano unitariamente Filt Cgil, Fit Cisl, Uilpa Anas sul crollo del ponte a Massa Carrara, annunciando che “chiederemo un incontro ad Anas da svolgersi con tempi rapidi”
“Da tempo - sottolineano le tre organizzazioni sindacali - abbiamo sollevato, anche al ministero competente delle Infrastrutture e Trasporti, il tema del trasferimento ad Anas della viabilità, precedentemente gestita dagli enti locali e la necessità di assicurare un intervento organico, comprensivo del trasferimento delle relative risorse economiche e strumentali, visto che nel corso dell’ultimo triennio il trasferimento ha interessato circa 800 chilometri in Toscana e complessivamente circa 8 mila in tutto il Paese”.
“Nel contempo - proseguono Filt Cgil, Fit Cisl, Uilpa Anas - abbiamo richiesto ad Anas un intervento tempestivo ed urgente, finalizzato all’implementazione del personale, tecnico e di esercizio, per sanare la grave carenza di lavoratori adibiti all’esercizio, particolarmente grave nelle regioni interessate dal trasferimento delle strade gestite dalle ex province, considerando anche che Anas, inspiegabilmente, non provvede all’assunzione degli operatori, presenti nelle graduatorie predisposte a seguito di selezioni, che costituiscono risorse immediatamente disponibili”.
“Visto che Anas gestisce la parte più trafficata ed importante dell’infrastruttura viaria pubblica del Paese, abbiamo più volte ribadito alla Società - affermano infine le organizzazioni sindacali - la necessità di rafforzare concretamente la task force dedicata al monitoraggio e alla verifica delle condizioni delle migliaia di ponti, viadotti e gallerie in gestione, da svolgersi anche con l’ausilio della tecnologia disponibile, al fine di garantire la sicurezza della mobilità degli utenti e dei lavoratori, anche nell’interesse della stessa Anas e delle imprese appaltatrici”.