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Martedì 5 novembre gli operai si sono presentati al lavoro, ma hanno trovato i cancelli della fabbrica chiusi. È successo alla Pelletteria Claudio di Dicomano (Firenze), azienda produttrice di borse e accessori in pelle. E per i 31 lavoratori, che diventano il doppio se si considera anche l’indotto, le prospettive sembrano nere.
“La situazione sociale è gravissima”, spiegano Pina Angela De Vincenti (Filctem Cgil Firenze) e Daniele Collini (Cgil Mugello): “I lavoratori hanno terminato gli ammortizzatori sociali ordinari il 18 ottobre, stanno ancora aspettando il pagamento della cassa del mese di settembre e sono in arretrato di una mensilità. Pertanto da fine agosto sono senza stipendio”.
In quella stessa mattinata i lavoratori, accompagnati dalla Cgil e dal sindaco di Dicomano Massimiliano Amato, sono stati ricevuti dal titolare “che ha dichiarato grosse preoccupazioni per il futuro dell’attività”, proseguono i due dirigenti sindacali: “L’azienda produce da 30 anni articoli di lusso in pelle e conta, all’interno delle maestranze, lavoratori specializzati che sono pronti a riprendere subito la produzione”.
Filctem e Cgil chiedono alle istituzioni “di attivare il prima possibile un tavolo all’unità di crisi della Regione Toscana a salvaguardia dei posti di lavoro e delle professionalità. La Pelletteria Claudio, sfortunatamente, è la prima industria, fornitrice di prima fascia per un famoso brand della moda internazionale, che rischia di essere travolta dalle dinamiche della crisi di settore che denunciamo da tempo”.