“Zaia e l'assessora Mantovan parlano di incoraggiante aumento dei posti di lavoro, ossia un saldo di 28.500, ma nel 2023 il saldo era di 37.000. Poi di che contratti si parla? Quelli stabili, ossia a tempo indeterminato, scendono dai 34.600 del 2023 ai 29.100 dello scorso anno e di contro aumentano i contratti precari e i part time”. Dura la risposta della segretaria generale della Cgil del Veneto, Tiziana Basso, che, dati alla mano, sottolinea la situazione critica sul territorio.  

Nel manifatturiero aumenta la cassa integrazione e calano le assunzioni

Tiziana Basso, segretaria generale della Cgil Veneto

“Quello che invece aumenta – sottolinea Tiziana Basso – sono le ore di cassa integrazione, concentrate, come lo è il calo delle assunzioni, soprattutto sul settore manifatturiero. Questo quadro non è per niente incoraggiante, anche perché se le ore lavorate continuano a precipitare esponenzialmente, chi lavora nei settori del manifatturiero si impoverirà ulteriormente. Non possiamo rinunciare alla vocazione manifatturiera della nostra regione come non possiamo perdere altri posti di lavoro e continuare a chiudere aziende”.

"Per bloccare il disastro ci vogliono l’avvio di politiche industriali serie”

“La strada da intraprendere per bloccare il disastro – conclude la segretaria generale della Cgil Veneto – è quella di avviare politiche industriali serie, anche regionali, finalizzate a una reindustrializzazione e alle riconversioni digitale, energetica ed ecologica, orientando le risorse a questi obiettivi, e finalizzate anche a qualificare il lavoro per garantire salari più dignitosi”.