“Necessità di adeguare la propria struttura alle mutate condizioni del mercato di riferimento”. È con questa formula che la Ibl di Coniolo (Alessandria), storica azienda (fondata nel 1952) produttrice di pannelli di compensato di legno per l’industria, ha annunciato giovedì 10 aprile l’apertura della cassa integrazione straordinaria, senza escludere eventuali esuberi.

Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil hanno dichiarato lo stato di agitazione, con blocco immediato degli straordinari e di ogni forma di flessibilità. Riguardo gli esuberi, si ventilano 70 licenziamenti su complessivi 176 dipendenti. Mercoledì 16 è in calendario un nuovo vertice tra sindacati e azienda.

Ibl: “Mercato del legno in forte difficoltà”

“La decisione – spiega la società – è stata presa dopo un’attenta valutazione delle condizioni economiche e competitive del settore, che impongono una revisione della capacità produttiva per garantire la sostenibilità dell’azienda nel lungo periodo. Negli ultimi anni il mercato del legno sta affrontando un periodo di forte debolezza sia a livello nazionale che estero, conseguente alla crisi dei mercati di sbocco”.

Questa situazione, prosegue l’azienda, ha portato a “una crescente competizione tra operatori, con una flessione dei prezzi di vendita, cui si è aggiunto un forte rincaro della materia prima, principalmente il pioppo. A questi fattori si sommano le incertezze macroeconomiche derivanti dalle tensioni commerciali internazionali, che influenzano indirettamente il settore”.

Di qui la necessità di un riassetto per preservare la competitività. “Ibl ha vagliato attentamente tutte le alternative disponibili e ritiene che quest’operazione sia indispensabile per valorizzare le produzioni più attrattive, mantenendo una posizione solida sul mercato”, conclude la società: “Siamo consapevoli dell’impatto che questa decisione ha sui nostri collaboratori e ci impegniamo a gestire questo percorso con responsabilità”.

Sindacati: “Servono soluzioni per superare la crisi”

Grande preoccupazione esprimono Fillea Cgil, Feneal Uil e Filca Cisl. “Durante l’incontro – si legge nel comunicato – l’azienda ci ha messo al corrente in merito alla profonda crisi che sta vivendo e che tocca tutte le aziende del comparto del legno, che nel nostro Paese segna un ribasso pari all’8,9 per cento rispetto all’andamento dell’anno precedente”.

Le tre sigle rilevano che “l’azienda aprirà un periodo di cassa integrazione straordinaria, non escludendo la possibilità di effettuare un ridimensionamento dell’organico”. Fillea, Feneal e Filca si stanno “attivando al fine di trovare soluzioni alternative e congiunte che permettano di superare questo periodo senza ricorrere alle drastiche misure annunciate”.

Misure, precisano i segretari provinciali Paolo Conte (Fillea Cgil), Paolo Tolu (Feneal Uil) e Massimiliano De Blasio (Filca Cisl), che avrebbero “un forte impatto sulle maestranze e sulle loro famiglie, con ripercussioni sull’indotto e sulla collettività della nostra provincia”. I sindacati, in conclusione, ricordano che “già venerdì 11 si è svolta presso lo stabilimento la prima assemblea con i lavoratori per valutare insieme la situazione”.