Un’intesa innovativa sulle figure professionali è stata raggiunta da sindacati e vertici di Credit Agricole. Un accordo che riguarda 2 mila lavoratori e che è pensato per guardare al futuro del settore, affermano dalla Fisac Cgil, il cui coordinatore nazionale per Credit Agricole, Davide Foschi, ci spiega i contenuti di rilievo, sottolineando che si tratta di un’intesa “che fa fare passi in avanti ai percorsi in trasparenza e che che valorizza le persone in base al ruolo”.

“Il primo aspetto è che va a recuperare quanto avevamo in sospeso per le lavoratrici e i lavoratori che sono entrati a far parte del gruppo negli ultimi anni, parliamo di chi arriva da Creval – afferma –. Il secondo è che ampia notevolmente il perimetro delle figure professionali normate dai percorsi, infatti le nuove figure sono dieci. Purtroppo non è esaustivo per tutti per tutti i ruoli, ma è chiaro che continueremo a lavorarci finché non sarà perfetto.

Il terzo punto, che è quello ancora più innovativo, è che tra queste figure vengono introdotte anche quelle che saranno di maggiore espansione in relazione al digitale, i gestori che avranno portafogli digitali, e le figure della direzione generale che fino a oggi erano sempre rimaste escluse da codici e percorsi professionali”.

C’è poi il tema della riduzione dell'orario di lavoro applicata in coerenza con le previsioni del contratto nazionale firmato lo scorso novembre. “Anche qui è stata trovata una soluzione soddisfacente, che è la stessa applicata in UniCredit e in altri gruppi – dice Foschi –, e che riduce l'ultima mezz'ora sul pomeriggio del venerdì o in ragione della configurazione del turno di lavoro. Sono state poi trovare delle soluzioni per i part-time che rispondono alle previsioni del contratto nazionale, ma che hanno visto l'azienda disponibile a ragionare con chi aveva il rientro al venerdì (e sono praticamente tutte lavoratrici) per trovare la soluzione migliore”.

Il segretario nazionale, Paolo Fidel Mele, sottolinea l’alto valore politico dell'accordo sottoscritto con Crédit Agricole: “Quando si fa un accordo in cui si rendono trasparenti e accessibili a tutti i percorsi professionali, attraverso meccanismi che non sono più soggettivi e non vengono decisi dall'azienda solamente sulla base di proprie valutazioni, si dà la possibilità, soprattutto ai più giovani, di poter accedere a miglioramenti della qualità della propria vita, in termini professionali ed economici”.

Mele ricorda che il contratto nazionale dei bancari, ormai da molti anni, ha quasi escluso del tutto gli automatismi economici. “Per veder progredire lo stipendio un giovane che entra oggi ha come automatismo solamente gli scatti di anzianità, altrimenti rischia di andare in pensione quasi con lo stipendio d’ingresso, tranne ovviamente per gli aumenti del contratto nazionale. Invece garantirgli la possibilità di intraprendere un percorso in cui possa ritrovare delle condizioni con le quali fa una carriera importante varia completamente la possibilità professionale di molti lavoratori”.

Non è da trascurare “il meccanismo molto forte delle pressioni commerciali, la direzione che forza per far vendere prodotti finanziari, un elemento che ha come conseguenza anche la vendita non sulla base delle esigenze dei clienti ma sulle necessità del lavoratore di vendere, perché per lui è l’unico elemento che gli dà la possibilità di essere promosso. Invece con il nuovo accordo diamo la possibilità, soprattutto ai più giovani ma non solo, di entrare in un meccanismo trasparente”.

Per Mele questo accordo potrebbe essere una sorta di apripista, anche perché è il primo dopo la firma del contratto nazionale in cui “è stato stabilito che nel secondo livello si trattano anche i percorsi professionali delle direzioni generali, perché fino adesso erano stati trattati solamente percorsi professionali dentro le filiali”.

"Siamo arrivati a questo accordo – conclude dal canto suo Foschi – grazie al sostegno di tutte le compagne e i compagni della segreteria Fisac del gruppo Cai, perché davvero non saremmo potuti arrivare a questa soluzione senza la partecipazione di tutti alle trattative e agli incontri”.