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Aveva 59 anni Fabrizio `Tito" Croci, corriere: un malore lo ha stroncato alla vigilia di Ferragosto dopo l'ultima consegna. "Eravamo rientrati dalle ferie – ha riferito la moglie, Barbara, intervistata dal Secolo XIX – e Fabrizio stava fisicamente bene, non aveva alcuna malattia, aveva fatto tutte le visite di lavoro. Era, però, molto stanco. Lavorava troppo. Era sotto pressione, fisica e mentale. Era molto dimagrito, perché spesso saltava il pranzo, pur di riuscire a completare il giro. Ne aveva centinaia, di consegne da fare".
Cgil La Spezia: «I ritmi massacranti possono avere influito»
“Ci stringiamo attorno alla sua famiglia e chiediamo che sia fatta piena luce sulla dinamica”. Così Luca Comiti, segretario generale della Cgil spezzina, e Stefano Bettalli, segretario generale della Filt Cgil. Che aggiungono: “Caldo e ritmi di lavoro massacranti possono avere influito sul malore improvviso del lavoratore. È ora di dire basta allo sfruttamento intensivo dei lavoratori delle consegne; e bisogna rendere operativo il protocollo sul calore, fermando il lavoro quando il caldo è eccessivo. La sempre maggiore richiesta di produttività da parte delle aziende non può mettere a rischio la vita dei lavoratori. Bisogna tornare a ritmi più umani e sostenibili e mettere la sicurezza del lavoro al primo posto".
L'avvocato: «Doveroso porsi domande»
"Conosceva le strade - aggiunge, sempre al Secolo, l'avvocato Emilia Amato - conosceva il mestiere. Era un riferimento per tutti. La famiglia è sommersa dall'affetto, dalle attestazioni di stima. È doveroso porre un punto interrogativo, chiedersi se questa morte si potesse prevenire. L'età, il caldo, i ritmi. Non riguarda solo i corrieri, ma va detto cosa c'è, dietro la comodità di un pacco che arriva a casa".