Più del 97% dei lavoratori autonomi, professionisti e collaboratori, che hanno partecipato al sondaggio lanciato la settimana scorsa da Nidil Cgil Firenze, ha visto una flessione o un arresto della propria attività. Le perdite sulle attività già preventivate sono consistenti: quasi il 40% ha già perso più di 3.000 €, poco più del 38% dai 1.000 ai 3.000 € e intorno al 22% sotto 1.000 €.
Molte professioni hanno già subìto cancellazioni di commesse per i prossimi mesi, o comunque commesse che avrebbero coperto più mesi di lavoro, mentre altri hanno ancora difficoltà a quantificare quelle future. In particolare le guide turistiche, che hanno tour cancellati fino a giugno, e chi opera su eventi che sono stati annullati o rinviati. Le perdite quindi hanno una incidenza superiore all'80% del reddito annuo nel 20% dei casi, tra il 50 e l'80% (per il 25%), tra il 30 e il 50% (per il 32%), tra lo 0 e il 30% (per il 23%). La chiusura delle scuole ha avuto un forte impatto sul lavoro per circa il 31% dei partecipanti al questionario, abbastanza per il 22%, poco il 26%, mentre coloro che non ne hanno risentito sono il 21%.
Al sondaggio di Nidil Cgil Firenze hanno risposto oltre 300 lavoratori autonomi, professionisti e collaboratori: il 40% operano nel turismo (in prevalenza guide turistiche), il 12% sono professioni ordinistiche (psicologi, avvocati, architetti e così via), il 7% collaboratori sportivi, il 6% cultura ed eventi, l'8% servizi e commercio, il 6% logistica (tra cui i rider), il 6% formazione e ricerca e infine il 5% le professioni sanitarie. Il 10% non ha specificato.
La maggior parte ha la partita Iva (83%), mentre solo l'8% dei partecipanti ha la collaborazione occasionale, il 7% la collaborazione sportiva, il 3% contratti co.co.co.
“Questi dati ci consentono di giudicare la misura del governo contenuta nel decreto Cura Italia – commenta il NIdil Cgil Firenze in una nota –. Un decreto ampio e corposo che per la prima volta garantisce misure di sostegno al reddito anche per la platea di professionisti e collaboratori, compresi i collaboratori sportivi finora esclusi da qualunque strumento di welfare. Un segnale che giudichiamo importante, ma non sufficiente: 600 euro mensili è infatti una misura simbolica che non interviene in maniera mirata e proporzionale sulle effettive perdite, in particolare per i settori maggiormente colpiti dall'emergenza”.
Secondo il sindacato è sbagliata la scelta di escludere dalla misura i professionisti delle casse ordinistiche rimandando alle casse questa responsabilità. Per questo si chiede che ci siano norme precise da parte del governo per offrire garanzie anche a loro, così come si chiede di recuperare dei sussidi anche per i collaboratori occasionali che spesso non sono così occasionali, e stanno subendo perdite importanti.
Il Nidil Cgil Firenze sta assistendo centinaia di professionisti a cui viene garantita assistenza anche per effettuare le domande agli enti preposti dal momento in cui saranno disponibili gli applicativi.