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Undici giorni di sciopero consecutivi per non riaprire la fabbrica ed evitare così il rischio di contagio da Coronavirus. Lo hanno proclamato Fiom Cgil, Fim Cisl, e Uilm Uil dell’alto Sebino, in provincia di Bergamo, per "contrastare l’atteggiamento cieco della Lucchini – spiegano i sindacati -, che intende riaprire la produzione, nonostante non sia stato concordato nulla in termini di prevenzione e di tutela della salute dei lavoratori”.
Dopo diversi incontri e ore di discussione, è stato anche proposto al gruppo siderurgico di Lovere come mediazione di far rientrare al lavoro esclusivamente quei lavoratori che volontariamente avessero deciso di riprendere l'attività. “Ma ci troviamo costretti a proclamare 11 giorni di sciopero - concludono Barbara Distaso, Fiom, Luca Tonelli, Fim, ed Emilio Lollio, Uilm -, dal 3 al 13 aprile compresi, cioè fino al perdurare del decreto ministeriale attualmente in vigore, per tutelare la salute di tutti i lavoratori Lucchini e dei loro cari”.