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Oggi al ministero dello Sviluppo economico è stato convocato un incontro urgente in videoconferenza per evitare il blocco delle attività della Corneliani, presenti i rappresentanti del fondo Investcorp, azionista di maggioranza, le rappresentanze sindacali territoriali e nazionali di Filctem Cgil, Femca Cisl, Uiltec Uil e la sottosegretaria del ministero Alessandra Todde. Il management dell’azienda ha confermato l'impegno a garantire la liquidità necessaria affinché la produzione possa continuare nel pieno delle sue funzionalità fino alla presentazione formale di manifestazione di interesse di acquisto di una quota azionaria da parte della BasicNet del cavalier Boglione, presente anche lui alla videoconferenza.
“Il tempo stringe – fanno presente Filctem Cgil, Femca Cisl, Uiltec Uil - ed è urgente avere entro venerdì, data prevista per il prossimo Cda, le garanzie sull'immissione di liquidità. I soci di minoranza si sono dichiarati disponibili a mantenere l’impegno sulle loro in base alle loro quote capitale, così come i rappresentanti delle istituzioni presenti al tavolo. Il Sindaco ed il Prefetto di Mantova, congiuntamente alla Regione Lombardia (anche loro presenti all’incontro) hanno dato la loro piena disponibilità in termini di supporto finanziario, fatte le opportune verifiche, per accompagnare e sostenere l'azienda in attesa della formalizzazione dell'offerta da parte di questo nuovo investitore”.
“L'ingresso di un terzo socio – proseguono i rappresentanti sindacali - è indispensabile affinché il governo, tramite Invitalia, possa immettere i 10 milioni di euro, previsti dall'art.43 del decreto Rilancio per la tutela dei marchi storici, già messi a disposizione dal Mise per questo investimento a luglio dello scorso anno. Infatti, ad oggi – fanno notare i sindacati - quel capitale non è ancora stato versato proprio per la mancanza del terzo socio, condizione necessaria perché l'operazione non si prefiguri come aiuto di Stato”.
Da parte sindacale è stata rivendicata l'assoluta contrarietà nei confronti di decisioni del Cda che possano portare ad una presentazione di un concordato liquidatorio, anziché di continuità lavorativa, e anche le dichiarazioni dell’amministratore delegato Brandazza, che a riguardo ha smentito, non danno la dovuta sicurezza.
I sindacati hanno chiamato ad una assunzione di responsabilità tutte le personalità ed istituzioni coinvolte, affinché si eviti il blocco operativo dell'azienda, che comporterebbe perdita di incassi sulle consegne in divenire e forti penali da parte di clienti e fornitori. “Tutti devono fare la loro parte – concludono i sindacati - e a gran voce ribadiamo la nostra richiesta di rinvio del Cda fissato per venerdì 29 gennaio per avere il tempo sufficiente perché si formalizzino le garanzie necessarie. Con i lavoratori siamo pronti a proseguire le azioni di lotta e le manifestazioni nel caso in cui il Cda, inopinatamente, non dovesse concedere il tempo necessario alla maturazione delle soluzioni oggi condivise”.