Da anni lavorano “per convincere il mondo intero che Corleone è la città della legalità”. Chiedono che il loro lavoro di promozione culturale venga riconosciuto e valorizzato. Nei giorni scorsi, gli undici lavoratori del Cidma, il centro di documentazione internazionale antimafia di Corleone, impegnati nell'accoglienza di turisti da tutto il mondo, si sono astenuti per protesta con la sospensione delle visite guidate per due settimane, per richiamare l'attenzione sull'opera fatta in questi anni per l'affermazione della legalità nel paese conosciuto come capitale della mafia.
Non si aspettavano che il presidente del Cidma, che è anche il sindaco di Corleone, Nicolò Nicolosi, anziché tenere in considerazione le loro richieste, li sostituisse con altri lavoratori. Il caso adesso è seguito dalla Cgil che, dopo un primo insoddisfacente incontro con il primo cittadino, propone l'apertura di un confronto allargato ai capigruppo per rilanciare il ruolo del centro, promosso nel 2000 su iniziativa dell'allora amministrazione comunale di Corleone. Lo scopo è dare risposte alle rivendicazioni dei giovani che chiedono che l'importante compito che svolgono possa avvenire in condizioni lavorative migliori, dopo gli ultimi tre anni di contratto a prestazione occasionale, e con un compenso più dignitoso da portare a casa.
Quella che all'inizio era una missione sociale, è diventato infatti a lungo andare un impegno a tempo pieno, che occupa anche il sabato e la domenica, con un consolidato un rapporto di lavoro. Ai turisti che si recano al Cidma, gli undici collaboratori del centro raccontano la storia della mafia e del movimento antimafia a partire da una mostra fotografica permanente, che contiene alcune foto celebri di Letizia Battaglia, e dalle copie uniche al mondo dei faldoni del maxi-processo, donati dalla Camera penale del Tribunale di Palermo, testimonianza del lavoro di magistrati come Falcone e Borsellino. E lo fanno con tour in più lingue, italiano, inglese, francese, spagnolo, tedesco, russo e Lis.
“I ragazzi da anni chiedono di avere riconosciuto il loro ruolo all'interno del centro ma né questa né le amministrazioni precedenti hanno mai provato a trovare soluzioni efficaci, anzi hanno rimandano continuamente la questione – dichiara Riccardo Marotta, segretario Nidil Cgil Palermo –. L'incontro è stato chiesto al sindaco per intervenire nel rispetto delle norme vigenti, con la possibilità di un contratto idoneo alla mansione effettivamente svolta dai lavoratori, 5 annuali e il resto stagionali, impropriamente utilizzati con contratti di collaborazione occasionale e sostituiti dall'oggi al domani, senza preavviso né una giustificazione. Speriamo che – aggiunge Marotta – con un atteggiamento più costruttivo si possano superare gli ostacoli per garantire alla squadra la continuità lavorativa. Nel frattempo i lavoratori assunti in sostituzione continuano a lavorare all'interno del centro. Con quale tipologia contrattuale? Non abbiamo avuto risposte in merito”.
Nell'ultimo biennio al centro si sono recati più di 20 mila turisti. I ragazzi percepiscono 10 euro a tour e 30 euro in caso di gruppo su prenotazione formato da più di venti visitatori. La Cgil ha inviato oggi la richiesta di un nuovo tavolo con il sindaco, allargato al direttivo dell'associazione e ai capigruppo consiliari. “Confidiamo – dicono Alessia Gatto, segretario Cgil Palermo e il segretario generale Nidil Cgil Palermo Andrea Gattuso – nella riapertura insieme di una discussione serena per trovare soluzioni efficaci in direzione di un prosieguo lavorativo stabile per questi ragazzi, che fino a oggi hanno lavorato con dedizione e spirito di condivisione”.
Secondo il segretario della Camera del lavoro di Corleone Cosimo Lo Sciuto, il lavoro degli operatori ha reso nel tempo il Cidma un centro di eccellenza. “In questi anni il centro di documentazione ha arricchito la realtà di Corleone. Questi giovani hanno svolto un'opera eccezionale, soprattutto in termini di immagine, per questa martoriata terra. Sarebbe offensivo far credere che il direttivo e i vari presidenti di questi anni fossero all'oscuro delle modalità di gestione delle visite guidate all'interno del centro. Se non altro perché altri lavoratori sono stati chiamati in sostituzione di coloro che stanno chiedendo condizioni dignitose di lavoro. Crediamo sia necessaria una interlocuzione priva di risentimenti e pregiudizi. A tutti i lavoratori del centro deve essere garantito un giusto compenso, con un contratto idoneo alla prestazione svolta”.