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È stato siglato oggi nel Palazzo della Cooperazione di Roma il rinnovo del Contratto collettivo nazionale di lavoro per i lavoratori dipendenti delle cooperative e consorzi agricoli, scaduto il 31 dicembre scorso. Il contratto, firmato tra Fai Cisl, Flai Cgil, Uila Uil, Agci Agrital, Fedagripesca Confcooperative e Legacoop Agroalimentare sarà vigente dal 2024 al 2027.
“La firma – dichiarano i segretari generali di Fai, Flai e Uila, Onofrio Rota, Giovanni Mininni ed Enrica Mammucari – è stata raggiunta dopo una trattativa complessa e una rottura del negoziato che ha portato alla grande mobilitazione e allo sciopero del primo luglio, in quanto era indispensabile arrivare a un accordo che valorizzasse il settore rispettando le professionalità e tenendo conto soprattutto della perdita del potere di acquisto dei lavoratori degli ultimi anni”.
L’aumento salariale sarà di 170 euro a regime
L’aumento salariale, pari a 170 euro a regime, con un montante di 6.885 euro sul quadriennio, sarà erogato con quattro tranche: 95 euro dal primo aprile 2024, 25 euro dal primo maggio 2025, altrettanti dal primo maggio 2026 e i restanti 25 dal primo febbraio 2027.
I punti qualificanti del nuovo contratto
Tra i punti qualificanti, un miglioramento della regolamentazione degli appalti, prevedendo tra l’altro la verifica della regolarità contributiva tramite Durc prima dell’affidamento dei lavori.
Viene favorita la stabilità occupazionale, tramite convenzioni, con rapporti di lavoro che da 104 giornate salgono a un minimo di 120 giornate garantite. Potranno essere definiti meccanismi per assicurare il recupero di eventuali assenze per permessi previsti dalla Legge 104.
Per il contrasto e la prevenzione delle molestie sessuali e del mobbing sono introdotte, tra l’altro, attività di promozione e sensibilizzazione in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne.
Per quanto riguarda il welfare, sono previsti miglioramenti per il Filcoop, con l’aumento della contribuzione complessiva a 100 euro per i lavoratori a tempo indeterminato, di cui 74 a carico dell’azienda e 26 a carico del lavoratore: per la prima volta viene superata la contribuzione paritetica tra azienda e lavoratore.
Dal 1 gennaio 2025 saranno iscritti al fondo sanitario anche i lavoratori a tempo determinato che nel triennio precedente hanno effettuato almeno 360 giornate: per loro la contribuzione aumenta di 34 euro annue a carico dell’azienda, per un totale di 70 euro di cui 52 a carico dell’azienda e 18 a carico del lavoratore. A partire dal prossimo anno aumenta anche l’importo dell’indennità di cassa da 25 a 35 euro.
Diversi miglioramenti riguardano inoltre i congedi e permessi retribuiti, con 8 ore di permesso per l’assistenza del coniuge, figli e affini di primo grado nell’ipotesi di ricovero e/o dimissioni da strutture socio-sanitarie e/o di day hospital, o inserimento in asilo nido. Vengono estese le casistiche che consentono di poter anticipare parte del Tfr.
Aumenta anche l’indennità di funzione, che da gennaio 2025 passa da 180 a 230 mensili per i quadri di 1° livello e da 125 e 160 mensili per i quadri di 2° livello. Dal 1 agosto 2024 la percentuale di maggiorazione di lavoro festivo per gli operai agricoli passa dal 35% al 40%. In via sperimentale agli operai agricoli che effettuano turni per almeno 6 mesi consecutivi è riconosciuta un’ulteriore indennità di 1 euro per ogni turno.
“Con questo rinnovo – concludono Rota, Mininni e Mammucari – si afferma il valore della contrattazione e delle relazioni industriali e sindacali per la tutela delle lavoratrici e dei lavoratori. Inoltre, alla luce delle specificità dei settori a cui si applica questo contratto, riteniamo necessario avviare sin da subito un forte impegno per i rinnovi dei contratti di secondo livello, in modo da poter redistribuire ulteriormente la ricchezza prodotta a livello territoriale e aziendale, così come previsto dagli attuali assetti contrattuali”.