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Per i collaboratori coordinati e continuativi delle Ong, cooperanti in Italia e all’estero ma non solo, il 2024 inizia con un accordo siglato dai sindacati degli atipici Nidil Cgil, Felsa Cisl, e Uiltemp e le associazioni di categoria Aoi e Link 2007. Dopo mesi di confronto, i migliaia di lavoratori del settore, impegnati in prima linea nei progetti spesso in situazioni di emergenza, in aree di crisi e di guerra, avranno migliori condizioni di lavoro, sul piano salariale, del rafforzamento delle tutele sociali, della rappresentanza.
“Abbiamo faticato non poco a rinnovare il contratto esistente, scaduto nel 2021, anche a causa della pandemia – spiega Giuseppe Benincasa, del Nidil Cgil nazionale –. Tra le principali misure c’è quella che riguarda il salario. I collaboratori delle Ong hanno minimi retributivi fissati dai contratti collettivi di riferimento che sono applicati ai dipendenti, a cui si aggiunge una maggiorazione. Ebbene, siamo passati dal 6 al 9 per cento di questa maggiorazione. Per le tutele sociali abbiamo introdotto un rafforzamento sostanziale della malattia, introducendo 21 giorni pagati al 100 per cento, che si aggiungono all’indennità corrisposta dall’Inps, che parte dal quarto giorno”.
Poi ci sono l’una tantum per la maternità (o la paternità) che è stata aumentata da 800 a mille euro e raddoppiata a 2 mila in caso di mancato accesso all’indennità Inps e un’articolazione dell’attività lavorativa entro l’anno di vita del bambino per la madre (o per il padre) con una riduzione di almeno due ore al giorno; inoltre, una rimodulazione degli inquadramenti professionali e un rafforzamento delle forme di assicurazione integrativa, dato che spesso il cooperante opera in condizioni di rischio dell’incolumità.
“È stato anche introdotto un diritto di precedenza – prosegue Benincasa – che garantirà maggiore continuità occupazionale nel settore: scaduto il contratto, se la Ong attiva una posizione con lo stesso profilo, se hai lavorato per almeno 30 mesi negli ultimi cinque anni con quel ruolo, avrai diritto a essere richiamato. Ultime ma non meno importanti, le basi gettate per la creazione delle rappresentanze sindacali aziendali, che prima non c’erano”.