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“Un atto speculativo di vera e propria ‘pirateria’ industriale, quello perpetrato dal gruppo Happy di Cremona ai danni della Coopbox di Ferrandina (in provincia di Matera). L’azienda lombarda ha acquisito i due siti industriali di Ferrandina e Bibbiano (RE) solo con l’intento di accaparrarsi il loro portafoglio clienti e chiudere la produzione, al momento annunciata nell’incontro con le organizzazioni sindacali territoriali. Un'azienda che opera ininterrottamente dal 1982, con risultati positivi. È un’operazione a cui ci opporremo in tutte le sedi e in tutti i modi”, è la dura presa di posizione delle segreterie nazionali Filctem Cgil, Femca Cisl, Uiltec Uil riguardo a una vertenza che vede a rischio 40 posti di lavoro.
“Quote di mercato in cambio di posti di lavoro – ribadiscono le tre sigle di categoria -; non è l’economia che vogliamo e non è quella di cui ha bisogno il Sud, con il rischio, inoltre, di gravi riflessi sociali sull’intero territorio. Un atto predatorio inaccettabile, perpetrato sulla pelle dei lavoratori che le istituzioni non devono consentire. Le nostre paure sono anche per lo stabilimento di Bibbiano, per cui temiamo un destino non diverso e che sarà coinvolto direttamente nella vertenza”.
“Siamo vicini a tutti i lavoratori, da oggi in stato di agitazione, e sollecitiamo le istituzione affinché convochino presto un tavolo di confronto con l’azienda per determinare soluzioni che salvaguardino il futuro dei siti produttivi e dei loro lavoratori”, concludono i sindacati.