Proclamato lo stato di agitazione del personale della Cooperativa Olinda (attiva nel settore dell’accoglienza ai migranti) di Medole (Mantova). A divulgare la notizia, con articolo a firma di Tiziana Altea, è "PubblicAzione", il periodico d'informazione della Fp Cgil Lombardia. “Così abbiamo deciso, con la Fisascat Cgil, e le lavoratrici e i lavoratori nell’assemblea di giovedì 3 gennaio” racconta Magda Tomasini, segretaria della Fp Cgil Mantova. Quali sono le ragioni di questa protesta? “Sono diverse. Dagli stipendi non pagati di novembre, salvo per una piccola quota, ai rimborsi chilometrici da dare agli operatori per le spese da loro già sostenute. Non ultima, la documentazione che abbiamo richiesto come condizione a monte per far riaprire il confronto sulla possibile attivazione del fondo integrativo salariale, dopo che la cooperativa sociale lo scorso dicembre aveva avviato una procedura di licenziamento collettivo per 31 dei 133 dipendenti e la cessione di ramo d’azienda dei servizi educativi, coinvolgendo altri 47 lavoratori, procedure poi ritirate su richiesta dei sindacati. Tuttavia la Coop Olinda si trincera dietro un buco di oltre 470 mila euro nel 2018, per il quale appunto avrebbe chiuso una ventina di suoi centri sparsi tra Mantova, Brescia e Verona. A maggior ragione per il brutto contesto che si sta determinando nel paese in materia, non siamo per nulla tranquilli”. Quali azioni di protesta metterete in campo? “Stop al lavoro straordinario o supplementare, stop a prestazioni esterne senza che ci sia l’erogazione anticipata delle spese da sostenere e quindi stop all’uso del proprio mezzo per svolgere le attività. È una lotta due volte necessaria: difendere i lavoratori significa difendere i diritti, anche delle persone che li vedono garantiti attraverso i servizi”.