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Approvato il contratto integrativo aziendale a Coop Italia (consorzio nazionale delle cooperative di consumo) che si occupa di acquisti e logistica per le cooperative di consumo di tutta Italia. La cooperativa impiega oltre 600 dipendenti distribuiti sulle sedi di Bologna e Prato (al confine con Firenze). La trattativa tra sindacato e azienda è stata lunga ed anche complicata perché inserita in un contesto di forti ristrutturazioni e crisi generalizzata dei consumi. “Siamo molto soddisfatti del risultato e l'approvazione dell'accordo, dove ha votato il 70% dei lavoratori che si sono espressi tutti a favore, ci fa capire che il lavoro fatto è in linea con le aspettative e ci consegna uno strumento utile per il futuro”, ha detto Fabio Fantini della Filcams Cgil Firenze.
Sarà previsto un premio produttività legato in parte ad obiettivi specifici del consorzio e in parte ad obiettivi legati all'andamento più generale delle altre cooperative. Si introduce la novità che volontariamente è possibile trasformare tutto o parte del salario di produttività in welfare aziendale. Si ribadiscono alcuni elementi di solidarietà e se ne introducono di nuovi come una banca ore solidale ed un fondo di solidarietà per chi versa in situazioni di forte difficoltà, oltre alla possibilità del part-time fino a 12 anni del figlio. Uno strumento di forte novità e che potrà conciliare esigenze dell'impresa con quelle dei lavoratori è lo smart-working (lavoro agile). È l'introduzione sperimentale della possibilità di poter svolgere il lavoro da casa in alcuni giorni, seppur mantenendo tutti i diritti e i doveri del normale rapporto di lavoro.
“Quando siamo partiti con la trattativa non eravamo certi di raggiungere questo risultato perchè nelle altre cooperative per diversi motivi la contrattazione integrativa per ora è ferma. Ci siamo riusciti grazie alla partecipazione di tutti e perché siamo riusciti a trovare dei punti di intesa che si basano sulla centralità della persona e la sua professionalità che deve rimanere il fulcro di tutta l'attività senza pensare che la diminuzione dei diritti possa esser quella che rende competitiva un'azienda sul mercato. Rimaniamo convinti che in questo settore, come in altri, solo valorizzando le persone si possono vincere le sfide e si può anche fare una contrattazione che restituisca risorse a chi ci lavora”, conclude Fantini.