La crisi del settore delle telecomunicazioni (Tlc) in Italia si aggrava, portando con sé incertezze per lavoratori e aziende. La mancanza di strategie industriali adeguate sta avendo ripercussioni significative sull’occupazione, sui contratti e sull’intero tessuto economico del Paese. Per affrontare questa emergenza, la Cgil Milano, insieme a Fiom Cgil e Slc Cgil, ha organizzato questa mattina, 16 aprile, un importante incontro di approfondimento.
L’evento, intitolato “Rischi e opportunità nella crisi delle Tlc”, si è tenuta presso la Sala Granelli dell’Archivio del Lavoro a Sesto San Giovanni ed è stata l’occasione per analizzare la situazione attuale e individuare possibili soluzioni.
Dal palco si sono alternati Francesco Fedele, coordinatore di zona Sesto San Giovanni; Alberto Valcarenghi, professionista ed esperto di crisi d’impresa; Simone Lauria, responsabile Ufficio Studi Cgil Milano; Matteo Gaddi, Centro studi Fiom nazionale; Raffaele Ferri, rappresentante rsa One Os (gruppo Call2Net); Silvia Simoncini, segretaria Fiom nazionale; Luca Stanzione, segretario generale Cgil Milano; Riccardo Saccone, segretario generale nazionale Slc; Riccardo Urciuoli, delegato Siae Microelettronica. Le conclusioni sono state affidate a Pino Gesmundo, segretario Cgil nazionale.
“La crisi delle telecomunicazioni – scrivono le categori della Cgil – rappresenta una sfida cruciale per il mondo del lavoro e per l’intero sistema industriale italiano. L’assenza di un piano strategico nazionale per il settore, il calo degli investimenti e la crescente precarizzazione dell’occupazione stanno mettendo a rischio migliaia di lavoratori. Attraverso questo dibattito, la Cgil intende avviare una riflessione approfondita sulle possibili misure da adottare per tutelare i diritti dei lavoratori e garantire uno sviluppo sostenibile e inclusivo per il comparto”.