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“Dadone nel paese delle meraviglie. Forse alla ministra bisogna ricordare che i contratti si fanno con le organizzazioni sindacali e che noi un ccnl che non dia spazio alla valorizzazione professionale, alla riforma delle carriere e all’innovazione non lo sottoscriveremo”. Così la Fp Cgil in una nota in merito alle parole della ministra della Pa, Fabiana Dadone.
“Se poi la ministra - prosegue il comunicato - vuole solo distribuire quelli che, scarsi, saranno poco più di 70 euro lordi, lo faccia con chi è d’accordo con lei. Noi, a un’ipotesi che dice ai dipendenti della pubblica amministrazione che l’unica innovazione sono le pagelle e le faccette date dai cittadini di 'brunettiana memoria' abbiamo già detto che non saremo d’accordo. Piuttosto, la nostra è una battaglia coerente: la Pa va rinnovata con assunzioni e riforma professionale, il ministro e il Governo non hanno finanziato né l’una né l’altra. La propaganda, anche quella di autorevoli quotidiani economici, va usata con cura, perché poi al tavolo del contratto le carte sul tavolo bisogna metterle e il bluff si scopre”.
In questo approccio, prosegue la categoria del pubblico impiego della Cgil, “non si innova la Pa. I cittadini devono valutare i servizi, non i dipendenti, la cui programmazione e indirizzo è responsabilità di chi guida l’amministrazione, non di chi esegue gli ordini di servizio, I dipendenti hanno il diritto di essere valutati con obiettività e di valutare a loro volta i dipendenti. Ma in questo ragionamento, bisogna dare a tutti mezzi sufficienti: semplificazione dei procedimenti, risorse per le carriere e incentivi adeguati e liberi da vincoli di legge e demandati alla contrattazione per valorizzare la produttività, infrastrutture informatiche e formazione per sostenere l’innovazione".
"Tutti questi temi presuppongono investimenti e riforme che, come leggiamo nelle bozze che circolano sul nuovo Recovery plan, ‘sono ulteriormente da precisare’. Infine, sommessamente, il tavolo per rinnovare il contratto è un obbligo della ministra, non una promessa, leggi concessione. Così, solo per ricordare che le regole della democrazia e il rispetto delle leggi, soprattutto in queste ore, vanno difese sempre e in ogni parte del mondo”, conclude il sindacato.