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"Siamo fortemente preoccupati per la situazione economico-finanziaria dei Consorzi di bonifica della Sicilia, mancano le risorse per pagare gli stipendi dei lavoratori, sono in forte rischio tutte le attività”. A lanciare l'allarme sono i segretari generali di Fai Cisl, Flai Cgil e Filbi Uil Sicilia (Adolfo Scotti, Tonino Russo-Filippo Romeo e Enzo Savarino), evidenziando come i due dodicesimi dell’appostamento nel bilancio della Regione “siano a malapena sufficienti per pagare due mesi di retribuzione".
Flai, Fai e Filbi spiegano che "a pagare le conseguenze dell'insufficienza finanziaria saranno sia i lavoratori stagionali che non potranno essere avviati in tempo utile alla programmazione dei servizi irrigui sia in generale tutta l'agricoltura siciliana che è già messa a dura prova dalla situazione emergenziale, prima per gli effetti della pandemia e ora per il caro carburanti e per l’incertezza della guerra in Ucraina”. I sindacati da tempo ribadiscono la necessità di stanziare “le risorse necessarie non solo per il mantenimento delle reti di approvvigionamento e distribuzione, ma anche per tutto il personale in servizio sia a tempo indeterminato sia stagionale”.
Le tre organizzazioni chiedono "all’assessore regionale all'Agricoltura Toni Scilla e al presidente Nello Musumeci di trovare soluzioni immediate per evitare l’imminente blocco delle attività. Se non si renderanno disponibili le risorse necessarie alla gestione dei Consorzi di bonifica della Sicilia, lo stop sarà inevitabile. Sollecitiamo tutti i deputati regionali affinché nell'iter per l'approvazione della manovra finanziaria della Regione siano salvaguardati il sistema irriguo siciliano e l’agricoltura siciliana, che non possono essere penalizzati da inefficienze gestionali e politiche".