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#conoscerepercambiare. Con questo slogan parte la nuova campagna di tesseramento della Flc, il sindacato della conoscenza della Cgil che tiene insieme scuola, università, ricerca, Afam e formazione professionale. Un appuntamento tradizionalmente importante per un sindacato che punta a fare della rappresentanza delle lavoratrici e dei lavoratori il cuore della sua azione. E che lo è ancor di più perché coincide con l’inizio di un anno scolastico pieno di incognite per l’emergenza covid che non è finita e incrocia le difficoltà ormai ataviche della scuola italiana. Il senso della campagna, a partire dallo slogan scelto, ce lo spiega Francesca Ruocco, segretaria organizzativa della Flc. “La parola ‘conoscere’ va intesa in due sensi. Da un lato sta il fatto che la conoscenza è fondamentale per cambiare in positivo la realtà che ci circonda. Dall’altro vogliamo mettere in evidenza che i sindacalisti della Flc vengono direttamente dal mondo del lavoro che rappresentano. Lo ‘conoscono’, appunto. Conoscono, per averli vissuti direttamente, i problemi che si presentano nei luoghi di lavoro e dunque sono in condizione di tutelare al meglio i diritti dei lavoratori che rappresentano”.
Quali sono gli aspetti più importanti di questa campagna?
Abbiamo scelto di puntare con forza sul sito e sui social: periodicamente rilasceremo una cartolina con i messaggi che per noi sono importanti. Il nostro obiettivo è quello di incrementare tutti gli strumenti online. Naturalmente non si tratta di una novità assoluta, per noi l’informazione online è importante da tempo e troviamo un terreno fertile, visto che la stragrande maggioranza dei nostri lavoratori usa abitualmente il computer. Basti solo pensare che ormai quasi tutte le comunicazioni della scuola, ad esempio, avvengono online. Inoltre con il covid queste modalità si sono ulteriormente incrementate: abbiamo fatto tantissime videoconferenze e anche i nostri servizi di consulenza, ad esempio quello sulla mobilità, si sono svolti in questa modalità.
Ci sarà anche le possibilità di iscriversi online?
Certamente. Vogliamo assolutamente incrementare i contatti online e daremo la possibilità, con la firma elettronica, di iscriversi immediatamente e di poterlo fare diretatmente dal web.
Come sta andando il tesseramento negli ultimi anni?
Direi bene. A dicembre 2019 gli iscritti erano 203.597. I dati ad agosto 2020 sono incoraggianti. C’è una crescita continua delle deleghe; le cosiddette “tessere dirette”, quelle legate alle consulenze individuali legate a particolari eventi e che riguardano in particolare il personale precario– tipo rinnovo delle graduatorie, domande per i concorsi – ovviamente oscillano fisiologicamente. Va detto che per noi il tesseramento è importante anche per un altro aspetto: la misurazione della rappresentatività fatta dall’Aran che è un mix tra tessere e rsu e che verrà rinnovata a dicembre.
Ci sono nuovi bacini di tesseramento, oltre a quelli tradizionali?
La crisi covid purtroppo ci ha fatto scoprire realtà lavorative tradizionalmente più distanti dai sindacati e dunque sta aprendo orizzonti di proselitismo importanti. Mi riferisco agli addetti più fragili che hanno in questa situazione bisogno di un maggior supporto e che lavorano nelle scuole paritarie private, negli enti di formazione professionale, nelle università private. Siamo entrati in contatto con tanti luoghi di lavoro in cui prima non eravamo presenti e già riscontriamo i primi risultati in termini di tesseramento.