"Non vorremmo che qualcuno pensasse che nella ripresa il sindacato non c'è perché gestisce solo le casse integrazioni e le crisi e sono altri che fanno le politiche industriali. È inaccettabile e sbagliato. Confindustria da sola non riesce a fare gli interessi del Paese". Così la segretaria generale della Fiom Francesca Re David in una video intervista su Collettiva.
"Da settimane – insiste la sindacalista – stiamo chiedendo tavoli sugli asset strategici a partire dalla siderurgia, dall'elettrodomestico, dall'automotive, e non abbiamo risposta. Stiamo affrontando una fase di transizione molto delicata e le risorse che stanno arrivando, anche dall'Europa, devono essere utilizzate per una svolta che metta al centro le persone e l'ambiente. Abbiamo perso in questi anni competitività delle imprese e occupazione a causa della mancanza di politiche industriali nel nostro Paese. È ora di una cambiare, garantendo la compatibilità sociale e ambientale".
Netto il giudizio sull'operato di Confindustria: "Quando annunciano di voler mettere in discussione il contratto nazionale, ritengo che non sia modernità ma restaurazione". Quella di viale dell'Astronomia "è una ricetta sbagliata che aumenta le disuguaglianze, impoverendo le persone e bloccando il mercato interno. Una ricetta che non ha mai funzionato e che non fa bene al Paese. Il contratto nazionale oltre ad essere uno strumento di giustizia sociale fondamentale, garantisce le imprese contro la concorrenza sleale e tutela i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori, aumentando la produttività e la ricchezza”, conclude.